Cerini e parole
Mercoledi 28 Settembre 2011 alle 22:34 | 0 commenti
Raffaele Colombara, Consigliere Comunale Lista Variati Sindaco - Cerini lasciati in mano all'amministrazione comunale e alle istituzioni sul territorio.
E' forte in queste ore il senso di frustrazione per chi opera quotidianamente in un'area delicata della città e incrocia lo sguardo beffardo di persone che vagano per il quartiere contribuendo alla microcriminalità . Ancor maggiore quando si ha la consapevolezza che gli strumenti per dare risposte immediate e concrete ai cittadini che ti sollecitano sono limitati.
La realtà è che oggi siamo di fronte ad un momento acuto, che riguarda non solo la nostra città : i dati da altri capoluoghi lo stanno a dimostrare.
Non è certo il momento del buonismo, ma quello dell'azione decisa, che in queste ore si sta concretizzando; tuttavia, oltre al rinnovato impegno a fianco dei residenti e alla solidarietà a tutte le forze dell'ordine, bisogna avere anche il coraggio di ribadire le condizioni oggettive in cui si opera.
E cambiare atteggiamento: non "ideologico", o buonista o repressivo, atteggiamento che ha caratterizzato l'approccio anche a livello nazionale negli ultimo decennio. Non per scaricare su altri le responsabilità , ma per ribadire che ognuno sta svolgendo il suo ruolo con estrema responsabilità entro limiti dati da scelte legislative, finanziarie e politiche che vengono da lontano, non solo nel tempo.
E oggi sono molti i cerini lasciati in mano alle amministrazioni locali.
Se la delicata questione dell'immigrazione è stata trattata in maniera miope nell'ultimo decennio, ogni riflessione che riguardi Ordine e Immigrazione non può non partire dal fallimento della Bossi Fini.
Se persone poco raccomandabili vagano all'interno dei quartieri è anche perché mancano fisicamente le possibilità finanziarie di vigilarli, i quartieri. E quand'anche fosse possibile il controllo assoluto, le normative vigenti permettono a molti fermati di tornarsene fuori a piede libero il giorno seguente; ancora, meccanismi amministrativi e carenze finanziarie impediscono di dare esecuzione agli ordini di allontanamento al di fuori dei confini nazionali.
Se la liberalizzazione del commercio ha favorito lo sviluppo dello stesso, ha portato anche alla scarsa possibilità di reale controllo da parte delle amministrazioni (siano esse Locali o dello Stato) sulle attività di dubbia origine: non c'è forza di polizia che possa intervenire, se non con l'applicazione sempre complicata di ordinanze come quella che ha risolto la questione di via Napoli.
E così via in molti altri settori. Tutte cose ben note a chi ha, ed ha avuto, responsabilità amministrative.
E' necessario invece superare gli approcci "ideologici", buonisti o repressivi, e orientarsi ai problemi ed alle soluzioni. Bisogna avere il coraggio di dire anche che se c'è oggi una qualche possibilità per la nostra città essa passa, oltre che attraverso l'applicazione delle leggi e la repressione dei fenomeni di violenza, anche dal lavoro nei quartieri, con chi ci abita, con un lavoro di partecipazione e di prospettiva.
Un lavoro di relazioni. Non certo con la quantità di parole e slogan che stanno volando in questi giorni.
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