Centro per l'impiego di Vicenza, Germano Raniero: blocco del sistema informatico, utenza inferocita, dipendenti sotto stress
Lunedi 3 Ottobre 2016 alle 16:49 | 0 commenti
Riceviamo da Germano Raniero, USB, e pubblichiamo
I centri per l'impiego, stanno nella terra di nessuno. Dopo la cosiddetta abolizione delle Provincie questi dovrebbero confluire nella Agenzia Nazionale del Lavoro. Dovrebbero perchè viste le  "baruffe istituzionali" tra Governo e Regioni restano una terra di nessuno, ne regionali, ne statali ma ancora dipendenti della ex Provincia ora Area Vasta. Il prossimo 11 ottobre ci sarà la firma della convenzione tra Regione e ex Provincia. E' un tirare avanti.Poi nel Veneto la plenipotenziaria assessora, Donazzan, che inaugura  un giorno si e un giorno no programmi innovativi nei fatti sta spostando risorse, competenza verso Veneto lavoro, la partecipata regionale, e vari consulenti.
Questo dopo aver cancellato i centri di formazione professionale pubblici.
Chi si reca nei CPI si fa  subito l'idea dell'universo lavorativo, file lunghissime, ore di attesa, programmi che si bloccano, dipendenti oberati di lavoro.
Stamane lunedì 3 ottobre l'utenza ha fatto lunghissime attese a causa si dice della manutenzione informatica di Veneto lavoro. Non è la prima volta.E nei giorni scorsi, precisamente  il 30 settembre  il blocco del sistema informatico ha scatenato la rivolta delle persone, e si è sfiorata la rissa.
I CPI, raccolgono lo stato di malessere sociale dovuto a una disoccupazione alta, jobs act,  contratti temporanei  stage mal pagati, progetti regionali spesso  illusori, progetto, giovani, tirocini  che alimentano questo malessere, sprecano un sacco  di soldi  ma non danno stabilità e futuro a chi il lavoro lo vuole sul serio.Â
i CPI hanno anche dei risvolti  interni e se alcuni sono ben organizzati  quello di Vicenza  non pare essere tra questi. Chiarimenti operativi o normativi spesso attinti dai passa parola tra dipendenti.  La formazione del personale spesso passa su manuali articolati inviati via mail da Veneto Lavoro che ogni dipendente con celerità visiona perché ha l’utenza che l’attende. Veneto Lavoro che gestisce il sistema informatico e probabilmente purtroppo lo gestirà anche in futuro ogni tanto blocca le maschere informatiche da Mestre ed inizia la manutenzione in orario d’ufficio bloccando i sistemi già articolati creando ulteriore stress tra dipendenti e il pubblico in attesa.Â
 Stanze anguste dove viene proiettato qualche video formativo poi nel front office l’applicabilità è molto più articolata e richiede preparazione e tempo dedicato all’utenza.Consulenti inferociti per stage  che non partono e pochi controlli se poi gli stessi si trasformino o meno in assunzioni o girandola di eterni tirocini senza stabilizzazione  stabilizzazione contrattuale con alienazione del povero tirocinante anello debole della catena. Un lavoro usurante per gli sportellisti del Cpi che ogni mattina debbono affrontare casi anche articolati: persone con disagio fisico, con la giustizia, casi articolati che richiedono buona conoscenza normativa, informatica.
I meno fortunati debbono compiere tre operazioni contemporaneamente: attivare un tirocinio con consulente e tirocinante in front office, rispondere al telefono, l’utenza alla porta che scalpita per andare dallo stesso dipendente.
Dipendenti poi  alcuni  catapultati  li seppur appartenenti ad altri settori, qualche problema relazionale, problemi di demansionamento e di formazione,  non certo un'isola felice.
A breve partirà garanzia adulti dove gli operatori, al momento conoscono sommariamente l'esecutività operativa.
I dipendenti si troveranno a gestire 50 enni disoccupati. Ciò che si profila per gli operatori e senza dubbio un ulteriore mancato riconoscimento della loro professionalità spendibile in ambito formativo. Si naviga a vista.
A monte esiste una difficoltà sindacale: non si riesce a discutere  della organizzazione  dei CPI, ogni volta che il problema  viene posto  all'ultimo c'è sempre un cavillo  che impedisce di discuterne. Sembra quasi ci sia un veto.
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