Centri commerciali e outlet: impatto ambientale e crisi dei centri storici
Giovedi 24 Marzo 2011 alle 22:50 | 0 commenti
Associazione Ambiente e Società , Circolo Embera Katio - La crisi del piccolo commercio è evidente, anche se qualche associazione di categoria sta tentando di sminuirne la portata. E quest'anno, complice la crisi economica, la situazione si aggraverà . E i Centri commerciali in progetto aumentano. Si parla tanto dell'Outlet di Grisignano di Zocco, come suscita polemiche il grande Centro commerciale che dovrebbe nascere nell'area ex Cis di Montebello.
Insomma la polemica esiste e diversi uomini politici, soprattutto del centro destra, sono contrari a questo assedio della grande distribuzione alla città e se ne stanno occupando perché, come noi, sono preoccupati per la sorte del piccolo commercio e per la desertificazione del centro storico, soprattutto nelle ore serali. Dunque la nostra associazione dice alt a questa politica di cementificazione insensata del territorio. Nella provincia di Vicenza ne esistono ben 12 tra Centri commerciali e Outlet. Alcuni vicino al capoluogo, tra Torri di Quartesolo e la città . Altri a nord e a Ovest della città . Altri sparsi nella grande provincia vicentina. Vorremmo elencarli tutti uno per uno con il loro nome, ma lo spazio nella stampa è tiranno. D'altra parte a scatenare la polemica dei commercianti è stata anche la presentazione della bozza della normativa regionale del Commercio che autorizza nuove aree destinate alla grande distribuzione. Quello dell'impatto ambientale dei Centri commerciali e delle altre grandi infrastrutture è un argomento spesso apparso sulla stampa, tanto più che recentemente si è scoperto, tra le pieghe della Legge regionale, che la Via o Vas - Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica - viene richiesta solo per le superfici di vendita superiori agli 8000 metri quadrati. Una assurdità , se pensiamo che un Centro commerciale di medie dimensioni può essere costruito su un'area di 7950 metri quadrati e poi elevarsi in altezza per due o tre piani e non essere accompagnato dalla valutazione di impatto ambientale! Noi pensiamo che il proliferare degli ipermercati, oltre che rappresentare un impatto ambientale di forti dimensioni, genera un moria di negozi al dettaglio che non ha precedenti e la desertificazione dei centro storici. Noi invochiamo l'intervento di un politico di prestigio o di un partito politico che fermi questa invadenza della grande distribuzione. Anche perché il proliferare dei Centri commerciali nel vicentino e nel Veneto potrebbe determinare una dipendenza psicologica dei consumatori meno esperti. Essi infatti potrebbero subire una specie di sudditanza, determinata vuoi dall'atmosfera "piacevole", che è visibile sia all'esterno che all'interno di questi shopping-center e dall'idea di piccola "città " che i Centri commerciali rappresentano. Ma anche la questione prezzi diventa centrale per convincere il consumatore meno smaliziato a recarsi a fare acquisti in un ipermercato. È chiaro infatti che la grande distribuzione può spuntare prezzi migliori di quelli del piccolo dettagliante. È l'ingente mole degli acquisti che determina il prezzo. Ma fino a quando i prezzi dei Centri commerciali saranno i migliori ? Lo saranno anche quando la maggior parte dei dettaglianti sarà scomparsa o sarà stata costretta ad entrare nel meccanismo della grande distribuzione ? La grande distribuzione è una vera "spada di Damocle" sulle piccole attività commerciali e sulla vitalità dei centri storici.
Gianni Genghini
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