Ce lo ha detto Pasquino: congresso vicentino del Pdl l'11 o il 12 febbraio
Venerdi 20 Gennaio 2012 alle 00:23 | 0 commenti
Ieri a Roma, dove da giorni abbiamo inseguito con alterne fortune la portavoce dei vertici della segreteria del Pdl tra cui il responsabile del tesseramento nazionale, l'on. Gregorio Fontana, si è svolto l'annunciato summit con al centro anche la questione Vicenza. E dai "venticelli" romani arriva "la" notizia: «sabato a Padova - udite udite - il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano, ufficializzerà le date dei congressi in "tutte e sette le provincie", Vicenza inclusa, quindi, che l'11 e il 12 febbraio sono le date che verranno destinate ai congressi e che verrà data la possibilità alle province di scegliere un solo giorno tra l'11 o il 12».
Sono un paio i colleghi che da Roma, in cui ho abitato per 24 anni, ci hanno prima curato una rubrica alla nascita del nostro periodico e ora, quando serve, ci raccontano di fatti romani, dagli scioperi e dalle manifestazioni nazionali fino alle false trattative per l'acquisto del Vicenza Calcio da parte di tal Massone e a quelle più concitate di questi giorni intorno alle tessere con e senza buchi. Ma chi dei due ci ha dato "la" notizia non immagina l'onda d'urto, anche se ormai nell'aria, che il gelido venticello romano di ieri sera di fatto provoca 500 km più a nord. Il nostro Pasquino, omonimo, guarda caso, della statua romana nota per i versi di sfida ai potenti depositati ai suoi piedi, ci aggiunge anche che non sarebbe «neppure stata presa in considerazione l'ipotesi di commissariamento del Pdl della provincia di Vicenza o quella della messa sotto tutela del congresso provinciale. Gli avversari dell'euro cacciatore Sergio Berlato avevano chiesto, in effetti, che venisse commissariato il partito vicentino perché non ci sarebbero state le condizioni ambientali per fare il congresso. Ma la loro richiesta, a quel che si dice, non è stata neppure presa in considerazione perché non solo non si andrà a commissariare il partito o a metterlo sotto tutela, ma il congresso si terrà anche a Vicenza come nelle altre provincie e quindi ci sarà il presidente del congresso che è nominato da Roma, che si avvarrà di una commissione di garanzia per sovrintendere alle operazioni congressuali. E questo verrebbe fatto senza creare nessun tipo di discriminazione di trattamento tra Vicenza e le altre province».
Vicenza non avrà , quindi, attenzioni diverse rispetto a quelle riservate a tutte le altre provincie, se crediamo al nostro Pasquino (e abbiamo visto così tante partite di pallavolo insieme tifando dalla stessa parte, quasi, sempre, che non dubitiamo della sua accortezza, personale oltre che professionale). «Nel rispetto dello statuto e del regolamento congressuale - aggiunge - non ci sarà nessuna messa sotto tutela ma ...»
Ma ieri i sartoriani avevano fatto girare la voce che il congresso si sarebbe svolto «solo a patto che Berlato faccia un passo indietro». «Fonti bene informate confermano - ne è sicuro Pasquino - che il passo indietro non c'è stato e che la celebrazione e la data del congresso ora sono decise salvo l'incertezza comune alle sette province ma solo organizzativa tra l'11 e il 12 febbraio. La voce sul passo indietro può essere nata dal fatto che i vertici del Pdl per quanto riguarda tutti i sette congressi veneti suggeriscono prima di tutto la ricerca di una soluzione unitaria come approccio iniziale. Però laddove non si riscontrassero le condizioni per i congressi unitari si darebbe la possibilità di presentazione di liste contrapposte garantendo la possibilità agli iscritti di poter eleggere democraticamente i propri rappresentanti. In tutte le province compresa Vicenza». Pasquino dixit.
Congresso, quindi, certo. Unitarietà consigliata, comprensibile e sicuro anche questo. Ma, se poi, dopo trattative che è facile immaginare che siano di fatto in corso, dovesse essere sancita un'unitarietà gattopardesca, qualcuno, dopo accuse e contro accuse epocali, potrebbe perderci la faccia.
In Italia per il potere si fa di tutto, ma se questo avverrà una cosa in più, oltre alla celebrazione e alla data del congresso, sarà certa: alla testa del Pdl provinciale di Vicenza non ci potrebbe che essere un Pulcinella. Lo direbbe anche Pasquino.
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