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Caso Campo Marzo, Donazzan scomoda Cesare Lombroso: "Quelle facce non le farei entrare in casa". E se giocassimo a facce invertite?
Martedi 25 Luglio 2017 alle 23:50 | 1 commenti
Il fatto di sangue avvenuto in Campo Marzo sabato scorso non smette di agitare la politica nostrana. L'ultima in ordine cronologico ad aver commentato - anzi ad aver scritto - è stata Elena Donazzan sulla sua pagina Facebook. Un post con tanto di foto della questura e immagini della rissa che ha coinvolto due immigrati, di cui uno clandestino: "Ecco alcune 'risorse' della Boldrini. Basta guardarli in faccia e a casa nostra non li faremmo entrare. Mandiamo a casa loro e questo Governo di ANTI ITALIANI. Sono pericolosi per la nostra incolumità ".
Il tema della sicurezza sarà decisivo nella prossime sfide elettorali, così come l'immigrazione, ma, ecco, da un uomo o una donna delle istituzioni non ci si aspettano riferimenti, più o meno voluti, alla teoria di Cesare Lombroso. Il medico, sociologo e filosofo, nato a Verona nel 1835, è divenuto celebre per aver "ideato" l'antropologia criminale. Secondo questa corrente di pensiero, smentita dalla scienza, i delinquenti lo sono per nascita ed hanno tratti, anche somatici, simili. Non è dato saper chi inviti a casa l'assessore all'istruzione Donazzan, ma si suppone non possano essere persone di colore. Questo infatti è l'unico tratto simile ed individuabile nelle due fototessere distribuite dalle forze dell'ordine dopo l'episodio violento in Campo Marzo e pubblicate, contro ogni norma deontologica, dai media locali oggi. La bagarre politica si è concentrata su di loro, finiti prima in ospedale e poi in manette. La giustizia, in democrazia usa così, li giudicherà per le loro azioni, le altre considerazioni le lasciamo ai cittadini.
(Ma, intanto, immaginate un'assessora e a un antropologo di colore, mettete in bocca a loro le frasi e le teorie di Donazzan e Lombroso e per noi bianchi non ci sarebbe molto da sorridere..., ndr)
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Non voto a sinistra, il che fa di me un fascista.
Non sono sindacalizzato, il che fa di me un traditore della classe operaia e un alleato del padronato.
Rifletto, senza prendere per buono tutto ciò che mi dice la stampa, il che fa di me un reazionario.
Tengo alla mia identità e alla mia cultura, il che fa di me uno xenofobo.
Vorrei vivere in sicurezza e vedere i delinquenti in galera, il che fa di me un agente della Gestapo.
Penso che ognuno debba essere ricompensato secondo i suoi meriti, il che fa di me un antisociale.
Ritengo che la difesa di un Paese sia compito di tutti i cittadini, il che fa di me un militarista.
Amo l’impegno e lo sforzo di superare se stessi, il che fa di me un ritardato sociale.
Pertanto ringrazio tutti i miei amici, che hanno ancora il coraggio di frequentarmi, nonostante tutti questi difetti. gli altri che non hanno coraggio.......li capisco!..