Caso Amcps e dintorni, Raimondo: difficoltà da ricercare nei vertici
Domenica 9 Novembre 2014 alle 18:12 | 1 commenti
 
				
		
Da Giuliano Raimondo (ex segretario generale provinciale della Federazione Nazionale Lavoratori Energia e ex coordinatore servizi pubblici locali per la Cgil Vicenza)
Egregio Direttore, anch'io ho letto commenti sul "caso" AMCPS. Ciò premesso, ritengo indispensabile che il Consiglio del Comune di Vicenza debba finalmente analizzare a fondo la situazione del Gruppo AIM e delle sue controllate Servizi a Rete srl, Aim spa, Valore Ambiente, Aim Mobilità compresa la partecipata Sit, al fine di evitare situazioni definitivamente critiche.
Ma se mi si consente, anche sulle strategie industriali e sui bilanci  del gruppo AIM, il Consiglio del Comune di Vicenza deve impegnarsi di  più sul piano del merito perché, quello che finora è successo non  soddisfa appieno le esigenze e diritti delle comunità servite.
Questo,  considerato che il Gruppo è stato anche collocato fuori dal sistema  della gestione in house, ossia nel mercato. Quel mercato che sempre più  ritengo senz'anima, e che, tramite nuovi dispositivi legislativi,  insidia anche i servizi pubblici essenziali. Si tratta di beni comuni  quali l'acqua pubblica, oggi ritornata nel mirino dei privatizzatori a  prescindere dal diritto di ogni persona e dall'esito del referendum. 
È  sul quel mercato che oggi scoppiano i confronti sui costi tra lavoro  fatto in casa (in house) e quello fatto dal privato, mentre sulla  qualità e sicurezza dei servizi erogati si balbetta. Vi è l'interesse di  soprassedere onde evitare il risultato che tante gestioni pubbliche  hanno sostanzialmente la gestione virtuosa perché dirette da persone  competenti al vertice che sanno valorizzare e mantenersi anche le  importanti professionalità dei dipendenti. Direzioni capaci di  presentare alle rappresentanze sindacali di lavoratori, progetti per  migliorare la produttività concreta e misurabile, evitando il tentativo  del ritorno culturale ai tempi del pallottoliere o della pena d'oca,  quando imperava la cultura del giudizio soggettivo a prescindere. 
Comunque,  pantalon che paga bollette e tributi ha spesso ragione per essere  incavolato, quando le cose non girano come si deve. 
Mi si consenta,  ma a che serve quel ripetitivo e costoso spot "Ciao Giorgio piacere di  conoscerti." quando AIM e sue Controllate sono sempre più nel mirino  critico di commentatori e di utenti? 
Cosa costa al contribuente  l'attuale organizzazione del lavoro nelle varie società del Gruppo, con  la dispersione di attribuzioni di competenze che resiste? 
Eppoi,  esiste nel Gruppo uno staff "autonomo" per le analisi di gestione, al  fine di "orientare" anche le necessarie modifiche mirate alla riduzione di  alcuni comprimibili costi, derivanti da una piramide organizzativa in  parte non più attuale? Aggiungo, con l'occasione: perché è ancora  difficile, a fronte di un incidente irreparabile, che la magistratura  faccia fatica a individuare le chiare attribuzioni di competenze e  quindi le eventuali responsabilità civili o penali tra i vari preposti?
Alcuni commenti vanno condivisi, ma, a parere del sottoscritto, le  cause delle difficoltà vanno ricercate prima di tutto nel manico, ossia  nella direzione generale del Gruppo AIM (alla cui testa c'è da tempo Dario Vianello) e non al basso nella piramide  organizzativa, quasi a voler deviare le indispensabili analisi sui nodi  veri che condizionano, per esempio, la srl Valore Città Amcps. Sarebbe  inutile prendersela con i dipendenti esecutivi perché il pesce, mi si  consenta, di norma "puzza dalla testa".  In AMCPS vi è una estrema  flessibilità per l'uso della manodopera che dimostra la maturazione  culturale dei lavoratori e delle loro RSU!
"Ma l'amministratore unico  del Gruppo Paolo Colla con le sue importanti enunciazioni di  prospettiva è ancora tra noi?" "Chi eventualmente ne tarpa le ali,  considerato che il ripromesso piano industriale non è ancora dato alla  luce?"
Per ora non aggiungo altro se non la curiosità di conoscere  anche come la pensano e cosa stanno facendo le organizzazioni sindacali e  loro federazioni di categoria che operano nel Gruppo AIM (Cgil, Cisl,  Uil, Ugl, Cobas, ecc.) per agevolare, con indispensabile autonomia dalla  politica e dalla controparte, l'uscita dal tunnel in cui AIM e  Controllate sono da tanto tempo costrette. Tunnel che sembra senza fine  che contiene anche la minaccia ai rapporti di lavoro in essere.
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