Case fantasma: a Vicenza il primato nel nord
Sabato 24 Luglio 2010 alle 18:41 | 0 commenti
Il Corriere della Sera di oggi, oltre alla denuncia della scoperta in Italia di due milioni 77.048 case fantasma, svela altri dati. Se nella classifica della case non denunciate (e individuate dall'Agenzia del Territorio attraverso fotografie aeree con relativa mappatura) Roma batte Milano 16 a 1 e se il record appartiene al Sud, che ‘occupa' i primi 9 posti della bad list, è proprio Vicenza (decima in Italia) a vantare il triste primato nel nord di case non denunciate.
La città del Palladio è preceduta nell'ordine da tutte città del sud e, cioè, Salerno, Roma, Cosenza, Napoli, Avellino, Lecce, Palermo, Catania e Bari.
Le prime 13 province del Mezzogiorno, quindi senza Vicenza, hanno ‘nascosto' 703.150 fabbricati sui 2 milioni ora svelati. L'Agenzia del Territorio, in seguito al decreto legge 262 del 3 ottobre 2006 (Governo Prodi), ha verificato, a uno a uno, l'esistenza degli immobili che non risultano denunciati al Catasto.
L'operazione dovrebbe portare allo Stato circa 3 miliardi di nuove imposte, mentre i proprietari ‘fantasma' hanno la facoltà di accatastare subito la casa nascosta oppure subiranno dopo 7 mesi un procedimento d'ufficio. Al 30 giugno risultano accatastati 864.065 immobili (circa il 40% ‘volontariamente') per una rendita totale di 452 milioni di euro.
Sempre secondo Il Corriere della Sera "Il meccanismo è apparentemente semplice, anche se richiede tecnologie sofisticate. Il territorio italiano è stato completamente fotografato dall'alto e le immagini aeree digitali, con un altissimo grado di risoluzione (in grado di riconoscere un oggetto sul terreno con un margine di errore di appena 50 centimetri), sono state sovrapposte alle mappe catastali attraverso un software ad hoc che ha immediatamente individuato gli «oggetti emergenti dal terreno» non presenti sulle carte. Sono stati quindi scartati quelli diversi dagli immobili (alberi, pali, cumuli di terra e altro) e identificati i nuovi «corpi di fabbrica». A quel punto, bisognava risalire al proprietario. Si sono quindi prese le particelle del catasto terreni sul quale l'immobile sorge e si è individuato il titolare. Le liste delle particelle di terreno sulle quali stanno gli immobili fantasma, comune per comune, sono state quindi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e consegnate agli stessi municipi (oltre che pubblicate sul sito dell'Agenzia)".
L'emersione finale della rendita dovrebbe essere vicina al miliardo di euro a fine operazioni, anche se gli immobili fantasma potrebbero essere, alla riprova dei fatti, baracche o altre strutture non accatastabili. Sulle rendite catastali emerse andranno pagate le relative imposte, nazionali e comunali, dall'Irpef all'Ici alla Tarsu, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti, per cui il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha fatto stime di 5 miliardi di euro in più all'anno, mentre stime di tecnici ipotizzano realisticamente di 3 miliardi.
La manovra in via di approvazione, per incrementare la regolarizzazione degli immobili fantasma ancora non emersi, consente l'accatastamento spontaneo fino al 31 dicembre di quest'anno, "pagando il costo della pratica di regolarizzazione, oltre agli oneri di costruzione (concessione edilizia) e alle imposte dovute (Ici, Tarsu) per i cinque anni precedenti, che dovrebbero essere richieste dai comuni. Per chi non si metterà in regola, dal primo gennaio 2011, l'Agenzia del Territorio procederà all'attribuzione di una rendita catastale presunta, con maggiori spese e sanzioni per il proprietari ".
Il nuovo gettito sarà suddiviso tra Stato ed enti locali, ma con il federalismo fiscale il tutto sarà di competenza dei comuni, che avranno interesse a che tutte le case fantasma vengano alla luce per poi rifarsi di tutte le imposte e tasse dovute e per riappropriarsi delle competenze urbanistiche, perché, dopo la regolarizzazione col catasto, bisognerà verificare se la costruzione emersa ha rispettato i vincoli urbanistici.
"Il governo sottolinea - conclude il Corriere della Sera - questo aspetto per dimostrare che non c'è alcun nuovo condono edilizio. Se per esempio una casa fantasma è stata costruita su una spiaggia o in un parco naturale, spetta al Comune demolirla e da questo punto di vista nulla è cambiato. Il decreto della manovra dice infatti che l'Agenzia del Territorio gira ai comuni i dati sui nuovi accatastamenti ‘per i controlli di conformità urbanistico-edilizia', perché, aggiunge lo stesso articolo 19, restano fermi i poteri dei comuni in materia urbanistico-edilizia e l'applicabilità delle relative sanzioni.
Ora anche Vicenza dovrà fare la sua parte, che vuol dire finalizzare la scoperta degli illeciti e cooperare per scovarne eventuali altri per, poi, recuperare risorse per la comunità , impegno questo più volte preso dall'Amministrazione comunale, che, addirittura, col sindaco Achille Variati è stata una delle propositrici, tramite l'Anci, la conferenza dei 7 sindaci dei capoluogo tenutasi a Verona e col supporto della Regione, di una funzione di collaborazione con gli enti statali per recuperare le sacche di evasione con imposizioni da ‘girare' proprio ai comuni. L'unica considerazione amara, a livello politico, è l'ennesima evidenza di una città non proprio esempio di corretti comportamenti nei confronti dell'erario.
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