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Carlo Calenda condanna la dirigenza "gentaglia" di Embraco, Potere al Popolo Vicenza: meglio tardi che mai, ma la soluzione da Costituzione è l'asproprio

Di Note ufficiali Martedi 20 Febbraio 2018 alle 21:59 | 0 commenti

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Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, di fronte alla decisione della Embraco (azienda controllata dalla multinazionale Whirpool) di confermare il licenziamento di 497 lavoratori e la delocalizzazione della produzione ha dichiarato: "Alla proposta del governo su stop licenziamenti e cig, Embraco ha risposto negativamente, si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda. Le loro motivazioni dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa".

Si potrebbe dire, "meglio tardi che mai". Finalmente un ministro critica un'impresa. Ma quali sono le soluzioni prospettate? Qualche rimostranza? Definire "gentaglia", come ha fatto Calenda, dirigenti, consulenti legali e padroni della Embraco? Dire che con loro non si può più trattare? Fare la voce grossa? E poi, cosa succederà? È facile prevedere che tutto resterà come prima... licenziamenti, delocalizzazioni, lavoro precario, insicuro, mal pagato. Specialmente dopo il 4 marzo, giorno delle elezioni.

Eppure la soluzione ci sarebbe. La troviamo nella Costituzione (cfr. articoli 42 e 43) e ha un nome: esproprio! E nessuno può negare che il lavoro non sia un motivo di interesse generale. Espropriare è una soluzione chiara che farebbe capire agli "im-prenditori" (italiani o esteri, non importa) e alle multinazionali che sfruttano il nostro lavoro e il nostro territorio che l'Italia è un paese sovrano e democratico e che, ancora, la Costituzione è la prima legge dello Stato. Dobbiamo far capire a "lorpadroni" che garantire il diritto al lavoro, è qualcosa che vale molto di più di qualsiasi trattato internazionale e di qualsiasi profitto personale. La Costituzione, che dichiara che "la sovranità appartiene al popolo" e che la Repubblica è fondata sul lavoro, non può essere ignorata. Da nessuno.

Nei programmi elettorali delle varie forze politiche c'è poco o niente di diritto al lavoro e di sovranità che è proprietà del popolo e non che da esso venga lasciata a chi governa. C'è molto di incentivi alle imprese, di abbattimento delle tasse alle imprese, di "mano libera" alle imprese che poi sono quelle che licenziano e delocalizzano. Del resto, cosa ci si può aspettare da chi ha approvato tutte le leggi che hanno tolto i diritti di chi lavora e che ha imposto il pareggio di bilancio in Costituzione?

Solo Potere al Popolo! ha il coraggio di dire a chiare lettere che il sistema capitalista non va, che la Ue e i trattati hanno creato disastri, che vanno rotti, che il popolo formato da chi vive del proprio lavoro è stato espropriato della sua sovranità e che è necessario che la riconquisti.

Solo Potere al Popolo! ha l'onestà di dichiarare che la Costituzione deve essere riportata alla sua forma originale, che la cancellazione dell'articolo 81 (quello del pareggio di bilancio) è una priorità assoluta, che la Costituzione va attuata nella sua interezza.

Solo Potere al Popolo! Afferma chiaramente che bisogna garantire a tutti un lavoro continuativo, sicuro e ben retribuito. Che l'innovazione tecnologica e i benefici della cosiddetta "nuova rivoluzione industriale" non possono e non devono arricchire una esigua minoranza ma che deve permettere a tutti di lavorare meglio e meno a parità di retribuzione.

Solo Potere al Popolo! dice che il mercato non può essere il regolatore di tutto ma che lo Stato deve tornare ad essere il motore dello sviluppo del nostro paese, pianificatore e proprietario delle industrie strategiche e dell'economia del nostro paese. Uno Stato che rifiuta il ruolo di "privatizzatore" e di spettatore del disastro che "lorpadroni" hanno creato.

Si dia ancora la speranza a tutti gli onesti di poter essere protagonisti del proprio futuro e si colpisca con la severità prevista dalla legge e dalla Costituzione quella "gentaglia" che accumula ricchezze alle spalle di chi lavora. Che si possa gridare "Lavoratore, il padrone non potrà più mangiare la tua povertà".

Giorgio Langella, Potere al Popolo! Vicenza


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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