Mazzucco, presidente di Cariverona: "Tanti auguri..." a Banco, Veneto Banca e BPVi
Giovedi 17 Marzo 2016 alle 09:26 | 0 commenti
Fondazione Cariverona aumenta le distanze dalle banche. La partita del Banco Popolare da un lato, quelle di Popolare di Vicenza e Veneto Banca dall’altra. Le attese per un intervento di Fondazione Cariverona, come si sa, sono molte. Eppure ad ogni passaggio pubblico il nuovo presidente Alessandro Mazzucco pare aumentare di un altro po’ la distanza dagli istituti veneti. È successo anche ieri a margine di un convegno a Verona.
Visti gli interventi del recente passato, in cui il vicario di Paolo Biasi, Giovanni Sala, aveva lanciato i messaggi di «interesse» sulle popolari, a tre giorni dall’assemblea dei soci del Banco Popolare, a Lodi, a Mazzucco chiedono se ci andrà e per lanciare quale messaggio, anche in rapporto alla fusione sempre più in salita con Milano (ieri nuovo tonfo in Borsa per il Banco, con -3,29% a 7,78 euro): «Tanti auguri… – è la replica con un sorriso –. In questo momento la nostra posizione su quella iniziativa (la fusione Verona-Milano, ndr) è di seguirla con interesse, ma una partecipazione diretta al di là di piccoli singoli interventi non è prevista. Quanto all’assemblea, la seguiremo da Verona». La posizione di star alla finestra, rispetto agli aumenti di capitale di Bpvi e Veneto Banca, era già stata annunciata. Possibili investimenti in un secondo momento, da quotate in Borsa? «Perché no? - replica Mazzucco -Il tema dell’aumento di capitale è fortemente seguito dal ministero dell’Economia, con un controllo molto stretto. Nel momento in cui - e da veneto me lo auguro - entrambe riuscissero a ripartire, noi abbiamo un patrimonio azionario e finanziario per far investimenti. E se, con la nuova governance e le nuove regole diventano capaci di fare utili, perché no?». Intanto, sul fronte Veneto Banca, i grandi soci rispolverano la convocazione di un’assemblea per rivedere il cda. Dopo la rottura della trattativa sull’apertura a due esponenti di «Per Veneto Banca» che coordina l’8% del capitale, l’associazione deciderà stasera nel direttivo come muoversi. Nel mirino c’è la convocazione dell’assemblea di bilancio 2015 solo dopo l’aumento di capitale e la quotazione in Borsa. Che potrebbe anche spingersi a chiedere la convocazione dell’assemblea degli azionisti per discutere del bilancio 2015. E con essa la nomina di un cda rinnovato, che gestirebbe l’aumento di capitale e la quotazione. «Iniziativa da valutare con l’autorità di vigilanza e certo non per stravolgere il percorso già avviato - conclude il presidente Matteo Cavalcante - ma per garantire l’informazione agli azionisti fini qui mancata».
dal Corriere del Veneto
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