Carburanti,i prezzi da comunicare anche al Ministero, Figisc: assurdo
Venerdi 5 Aprile 2013 alle 18:01 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza - I gestori di impianti stradali di carburanti sono i soli venditori che hanno l'obbligo di esporre in strada i prezzi al pubblico dei prodotti e, dal 19 aprile prossimo, anche di comunicarli al Ministero dello Sviluppo Economico, pena multe salatissime.
Quest'ultimo adempimento è stato introdotto da un recente decreto del MiSE, che stabilisce, appunto, l'obbligo per i gestori di effettuare la comunicazione telematica dei prezzi dei carburanti venduti in modalità self service, con cadenza almeno settimanale (entro l'ottavo giorno dall'ultima comunicazione), anche in assenza di variazioni. Come detto l'obbligo scatterà dal 19 aprile 2013 per gli impianti situati lungo strade statali che vendono GPL o metano o anche GPL o metano, poi via via per la generalità degli impianti. Il tutto dovrebbe servire alla pubblicazione on line dei dati, consentendo al consumatore finale di visualizzare i prezzi applicati sul territorio alle varie tipologie di carburanti: un servizio in più per il cittadino, secondo il Ministero; l'ennesimo obbligo inutile e sanzionato in maniera spropositata, secondo la Figisc-Confcommercio, il sindacato nazionale dei gestori di impianti stradali di carburanti.Â
"E' un'ulteriore, superflua incombenza in capo ai gestori - dice Gastone Vicari, presidente provinciale della Figisc-Confcommercio - poiché la conoscenza dei prezzi dei carburanti è da decenni già garantita dai cartelli che ogni impianto deve obbligatoriamente esporre, a cui vanno aggiunte le tante possibilità di visualizzare i prezzi, semplicemente consultando specifici siti o applicazioni disponibili su internet, anche dal telefono cellulare".Â
L'obbligo della comunicazione telematica dei prezzi, come detto, è imposto al Gestore dell'impianto, ma a rigor di logica sarebbe stato tutto molto più diretto e semplice se si fosse stabilito che le compagnie di bandiera, oltre a comunicare al gestore il prezzo "consigliato" del carburante alle pompe, lo avessero contemporaneamente trasmesso anche al Ministero.Â
"Invece, alla fine, tutto viene scaricato sui gestori - continua Vicari -, comprese le pesanti sanzioni che scattano in caso di mancato adempimento: sbagliare in buona o cattiva fede, omettere, dimenticare di comunicare sono circostanze che comportano sanzioni da un minimo di 516,46 ad un massimo di 3.098,74 euro. Noi gestiamo gli impianti e non possiamo trasformarci in burocrati per conto dello Stato. Per questo, nonostante ormai al provvedimento bisognerà tutti, per il momento, ottemperare, è chiaro che la Federazione nazionale dei gestori Figisc-Confcommercio continuerà a lavorare affinché venga rimosso al più presto".
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