Cappelletti: Renzi "dà i numeri" sui probabili risparmi del nuovo Senato
Martedi 15 Luglio 2014 alle 10:48 | 0 commenti
Enrico Cappelletti, M5S - Una rettifica su alcuni “conti†a cui la stampa ha dato ampio risalto nei giorni scorsi: quando Renzi dichiarò che il superamento del Senato avrebbe consentito risparmi per oltre un miliardo di euro, furono moltissimi i giornali a rilanciare la notizia. Ovviamente falsa. Infatti l'intero bilancio del Senato è di ca. 500 milioni di euro/anno. Si tratta in grande parte di costi fissi, che non verranno intaccati dalla riforma (stipendi del personale, pensioni, manutenzione degli stabili, ecc.).
Sorprende invece la spregiudicatezza con cui, anche i maggiori quotidiani nazionali, ostentano la menzogna, per incontrare le grazie del re.
La Repubblica ad esempio, qualche giorno fa ha superato sé stessa, contando forse sul fatto che i suoi lettori non amano fare di conto.
Nel lodare una volta ancora le (false) conseguenze positive sui conti dello Stato derivanti dalla riforma del Senato, ha indicato a caratteri cubitali un risparmio atteso di 500 milioni di euro/anno, in conto risparmio sulle indennità e sui rimborsi ai Senatori.
Ora, a parte il fatto che un lauto rimborso spese verrà sicuramente previsto anche per i prossimi senatori non più eletti ma nominati dai partiti, è di tutta evidenza che la cifra indicata si discosti di... ben 450 milioni di euro dalla realtà !
Falso facilmente smascherabile da una lettura dell'articolo.
Se avessero scritto la verità , e cioè che la montagna ha partorito un topolino, ovverosia che la sostituzione di un senato elettivo con un altro sostanzialmente consultivo e di nominati dalla politica, comporta se va bene un risparmio di 50 milioni di euro e non di 500, cioè un risparmio di circa un quarantesimo di quanto il governo ha regalato ai gestori delle slot machines solo qualche mese fa, ebbene, se avessero scritto la verità , coloro che hanno voluto questa riforma sarebbero stati coperti di ridicolo.
Ci accingiamo a discutere e votare una riforma costituzionale di enorme portata, senza che sia stato fatto un dibattito esteso nel paese, anzi, quasi ad approfittare del fatto che tra metà luglio e metà agosto gli Italiani sono notoriamente “distrattiâ€, e poco propensi a seguire i lavori parlamentari.
Sembra una prassi consolidata nel nostro paese quella di licenziare le peggiori riforme in questo periodo.
Non c'é stato, dunque, un necessario dibattito nel paese nel merito dei contenuti di questa riforma.
Ci batteremo strenuamente per diffondere la verità di quello che succede in Aula e per impedire
la devastazione della nostra Costituzione .
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