Cappelletti, dal M5S quattro priorità per Roma
Martedi 26 Febbraio 2013 alle 15:04 | 0 commenti
Enrico Cappelletti oggi si è alzato di buon mattino «alle 6 in punto» per una intervista su Radio 24. Poi tra la telefonata di un cronista e quella di un amico ha dato una scorsa veloce ai risultati delle politiche rimbalzando dalla carta stampata al web. E poi tra «uno scorcio di vita privata e un impegno di famiglia» ancora minuti a preparate altre uscita sui media.
Cappelletti, di professione imprenditore, è uno dei candidati di punta del Movimento a Cinque Stelle nel Veneto. Padovano di nascita ma vicentino d'adozione, con le parlamentarie dell'anno passato, si è assicurato un seggio al Senato e ora è tutto proiettato verso i prossimi impegni.
Allora Cappelletti, com'è andata?
«Abbiamo ottenuto un risultato incredibile. Ieri con gli altri attivisti abbiamo brindato in centro a Vicenza anche per scrollarci di dosso la tensione dovuta ad una campagna elettorale cominciata prestissimo. Ma niente trionfalismi perché la situazione non lo consente sebbene se la solita giostra di riti postelettorali si sia puntualmente rimessa in moto».
Ovvero?
«Sui media già si legge di alleanze, di collocamenti e ricollocamenti al centro piuttosto che alle ali. Ma stiamo scherzando? A noi tutto ciò non interessa. Andremo alle camere con ben altro spirito».
Che cosa intende concretamente?
«Noi ci si confronta sui programmi, sulle cose concrete. La nostra agenda è fatta da quattro priorità . Modifica profonda della legge elettorale; norma rigida sul conflitto di interessi; modifica della legge sulla corruzione con un intervento che incida anche sui tempi della prescrizione per i reati contro la pubblica amministarzione; pacchetto per la salvaguardia della piccola e piccolissima impresa. Qui cerchiamo il confronto, vedremo».
Con quale ordine di importanza ponete queste quattro questioni?
«Si tratta di questioni capitali. Ma la prima emergenza è quella economica. Va ricordato poi che la attuale legge elettorale che al Senato dà un premio di maggioranza alla minoranza è assurda e va ripensata radicalmente. Allo stesso modo è una priorità la legge anticorruzione perché quella votata dal precedente governo non vale nulla. Per non parlare del conflitto di interessi, una questione che avvelena la politica da oltre vent'anni e sulla quale la politica mai è voluta intervenire».
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