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Caporalato a Verona: sei arresti, anche un medico. Sfruttavano africani e italiani

Di Rassegna Stampa Venerdi 10 Agosto 2018 alle 11:41 | 0 commenti

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Un sistema di sfruttamento dei lavoratori, in gran parte di origine africana e privi di documenti – ma anche italiani assunti in nero – con la complicità di un medico del lavoro. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza in provincia di Verona, dove ieri sono state arrestate sei persone nell’ambito di un’indagine sul caporalato. Il provvedimento ha colpito un medico del lavoro di 78 anni, due suoi collaboratori, due impiegati dell’Inps di Verona e un finanziere.

Per il presunto caporale, un cittadino marocchino titolare di alcune cooperative, è stato disposto il giudizio immediato per favoreggiamento all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

L’indagine è partita da un incidente stradale del novembre 2017 in cui furono coinvolti 12 lavoratori impiegati da cooperative. Le società coinvolte, tutte riconducibili al cittadino marocchino, sono state individuate dai finanzieri di Soave (Verona) che hanno portato alla luce un quadro più ampio e preoccupante.

Nel meccanismo di reclutamento della manodopera era centrale il ruolo del medico arrestato. L’uomo rilasciava, dietro compenso, certificati di idoneità a soggetti privi dei requisiti di salute e spesso anche di carta d’identità o del permesso di soggiorno.

Con l’aiuto di due collaboratori veronesi, il medico teneva i contatti con alcuni funzionari dell’Inps di Verona. Questi si occupavano della procedura per l’assegnazione dell’invalidità e di pensioni e indennità. Le pratiche venivano poi seguite da due funzionari dell’ente che modificavano gli atti.

Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno anche rilevato un rapporto di amicizia tra il medico indagato e un finanziere della compagnia di Soave. Il militare, che avrebbe beneficiato di almeno due certificati falsi per assentarsi dal lavoro, è indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato. Il medico è in custodia in carcere.

Stando a quanto scoperto finora dalle forze dell’ordine, il medico, aiutato da un collega, avrebbe fatto ottenere a una cinquantina di persone varie forme di assistenza con documentazione falsa. Cinque indagati sono ritenuti responsabili di corruzione per esercizio della funzione, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato. Altre 42 persone, invece, sono state iscritte nel registro degli indagati per aver percepito illegittimamente varie forme di assistenza.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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