Capannone a Dueville per i profughi? Lega Nord: pronti a rivolta e barricate come a Gorino
Venerdi 28 Ottobre 2016 alle 13:13 | 1 commenti
In merito all'ipotesi di un capannone a Dueville per i profughi interviene l’europarlamentare vicentina della Lega Nord, Mara Bizzotto, che già questa mattina 28 ottobre ha contattato la segretaria della Lega Nord di Dueville Tatiana Salbego per organizzare le prime forme di protesta
Dueville come Goro e Gorino. Se il Prefetto di Vicenza pensa di far sorgere in un capannone a Dueville l’hub per centinaia di immigrati, sappia che Dueville diventerà la Gorino del Vicentino e del Veneto. Perché noi faremo esattamente tutto quello che gli abitanti di Gorino hanno fatto per fermare l’arrivo dei clandestini: blocchi stradali, barricate, e chi più ne ha più ne metta.Â
Di fronte alle decisioni scellerate del Prefetto, che tra l’altro minaccia a giorni alterni di arrivare alle requisizioni coatte di immobili per accogliere gli extracomunitari, noi abbiamo il diritto e il dovere di ribellarci: e lo faremo in grande stile, insieme a tutti quei cittadini che vogliono difendere la propria terra e che sono stanchi di subire le folli imposizioni di chi, al Ministero a Roma e in Prefettura a Vicenza, vuole riempirci di clandestini falsi profughi.
Ormai siamo al caos generalizzato: trasformare, con una spesa di 200 mila euro, una vecchia fabbrica a Dueville in un hub per oltre 100 immigrati, è pura e semplice follia, rispetto alla quale noi non staremo fermi. Nella nostra Provincia sono arrivati già troppi clandestini e i nostri cittadini non sono più disposti a pagare i costi sociali ed economici della fallimentare gestione dell’emergenza immigrazione da parte del Governo Renzi Alfano.
Il Prefetto Soldà , che minaccia requisizioni ed espropri di immobili per accogliere i clandestini, dia il buon esempio: si auto-requisisca i suoi spaziosi uffici in Prefettura e la sua elegante dimora, e accolga questi extracomunitari a casa sua e in Prefettura. Noi, nei nostri paesi, non vogliamo questi clandestini, ed è giunto il momento di far capire a tutti, anche con azioni eclatanti, che a casa nostra comandiamo noi, non un Prefetto mandato da Roma e non eletto da nessuno.
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