"Cancellata" mozione su spending review: Sindacato degli Studenti universitari accusa
Lunedi 16 Luglio 2012 alle 21:20 | 0 commenti
Davide Quagliotto, Sindacato degli Studenti - Oggi è successo un fatto gravissimo. La proposta di mozione* riguardo la spending review che intendevamo sottoporre a discussione e votazione del Consiglio di Amministrazione riunito oggi, 16 Luglio 2012, non è stata nemmeno inserita nella discussione, per decisione del rettore Zaccaria.
"Con sorpresa ho appreso del mancato inserimento della delibera ad inizio seduta, senza aver ricevuto alcuna comunicazione nei giorni precedenti, che mi avrebbe permesso di sopperire ad eventuali irregolarità nella presentazione della nostra proposta." dichiara Davide Quagliotto, rappresentante in Cda per Il Sindacato degli Studenti.
"La discussione e la votazione di tale delibera, anche con voto contrario, avrebbero dato un importante segnale di feedback al ministero, e sarebbero state utili anche durante le valutazioni della Spending Review in sede parlamentare. Purtroppo, anche se sarà inserita nel prossimo CdA darà solo l'amara soddisfazione di dare pareri a giochi fatti. Il rettore, scegliendo di non far discutere la mozione al Cda, rende ancora una volta evidente la sua posizione riguardo alla proposta criminale del governo, che, anzichè rifinanziare i fondi ordinari pesantemente tagliati dalla Legge 133/2008, ha deciso di dare agli atenei carta bianca di recuperare i soldi mancanti direttamente dagli studenti. Ma d'altronde, perchè discutere una mozione che esprimeva parere contrario ad un provvedimento che sanerebbe l'illegalità in cui versa il nostro ateneo da anni? Zaccaria dimostra ancora una volta di non ammettere il dibattito interno negli organi: non condividendo la nostra proposta di delibera ha deciso di non metterla nemmeno in discussione. Questa è la sua democrazia."
*PROPOSTA DI DELIBERA
Â
Il Consiglio di Amministrazione
- viste le modifiche all’ articolo 5, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 25 luglio 1997, n. 306, presenti all’art 7 comma 42 del DL 6 luglio 2012 n.95  “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica  con invarianza dei servizi ai cittadiniâ€
- preso atto che tali modifiche sono state approvate dal Consiglio dei Ministri del 06/07/2012
- considerato che:
- non si interviene a ristoro dei tagli precedentemente operati con la l.133/2008;
- all'articolo 7, comma 42, lettera a), con la specificazione "comunitari" a seguito del sostantivo "studenti", si inserisce una pericolosa differenziazione fra studenti comunitari e studenti stranieri;
- con la modifica dell'articolo 5, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica  25 luglio 1997, n. 306, si prevede, nella sostanza, la liberalizzazione della tassazione universitaria. La norma citata impone il rispetto del tetto massimo del 20% nel rapporto fra la totalità della contribuzione studentesca e quanto viene versato nell'ambito dell'FFO. La scelta che si adotterebbe con l'articolo 7, comma 42, della cosiddetta "spending review", prevede di scorporare il numero degli studenti fuoricorso e degli studenti stranieri dal numeratore del rapporto e di modificare il denominatore, aggiungendo all'FFO anche gli altri "trasferimenti statali correnti attribuiti dal Ministero dell'Istruzione, Università , e della Ricerca" rendendo vana, nei fatti, qualsiasi apposizione di limiti alle tasse universitarie;
- con l'articolo 14, comma 3, si pone un tetto al turnover "corrispondente ad una spesa pari al 20% di quella relativa al corrispondente personale complessivamente cessato dal servizio nell'anno precedente"
- tenuto conto che:
- possibili e ulteriori aumenti delle tasse, a fronte di incrementi determinatisi negli ultimi anni tra i quali si annovera anche l'attuale aumento della tassa regionale imposto dal d.lgs. 68/2012, rischiano di disincentivare ulteriormente l'iscrizione alle Università e lo sviluppo di percorsi formativi da parte dei giovani e delle famiglie che subiscono le conseguenze della crisi e della recessione in atto;
- porre un limite al turnover in un paese come il nostro, caratterizzato da un già esiguo numero di docenti e ricercatori e dall'età media superiore a qualsiasi altro paese OCSE, fornirebbe un pericoloso incentivo alla fuga dei cervelli e rischierebbe di comportare delle ingenti perdite di capitale umano, con gravi ricadute sul piano economico e sociale;
- la discriminazione che si verrebbe a creare fra studenti comunitari e non, disincentiverebbe la presenza di intelligenze e punti di vista internazionali che scegliendo il nostro Ateneo contribuirebbero ad elevare il nome dell’università degli Studi di Padova rendendolo maggiormente competitivo e dinamico. Una tale scelta, nell’era della globalizzazione, è da considerarsi inaccettabile in quanto totalmente in controtendenza rispetto alle politiche di internazionalizzazione adottate dal nostro Ateneo.
- preso atto che i Senati Accademici delle Università degli Studi di Torino e Università degli Studi di Bari “Aldo Moro†hanno approvato all’unanimità mozioni analoghe alla delibera qui presentata e che il CUN (Consiglio Universitario Nazionale) ha approvato una mozione sulla procedura di abilitazione ed una sugli articoli 7 c.42, 8 c.3 e 4, 14 c.3 e 4., 23 c.4 del DL 6 luglio 2012, n. 5, “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadiniâ€
 Delibera
Â
di richiedere che quanto previsto dal testo della “spending review†venga rivisto nel corso del procedimento parlamentare.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.