Tva e Canale 68: "o famo strano?"
Mercoledi 12 Dicembre 2012 alle 11:37 | 2 commenti
Era il 6 dicembre quando Canale 68, storico network vicentino interrompeva le sue trasmissioni dopo aver "rottamato" a favore dello Stato le sue frequenze e non aver trovato, fino a quella data, partner disposti a rilevarne o condividerne il rischio d'impresa. Tutto questo comportava lo spegnimento di un organo di informazione e la conferma del licenziamento (fin dal 4 dicembre) dei dipendenti tra cui due giornalisti e un operatore iscritto anche lui all'albo.
Oltre i soliti attestati di solidarietà dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto, di questa e di altre testate, null'altro ci risulta fatto, né dai sindacati in genere ma neanche dal sindacato giornalisti che dovrebbe tutelare i colleghi e che vede Giulio Antonacci come suo presidente locale. In queste ore però il logo della tv di Cornedo è tornato a campeggiare. Ma stavolta come ospite delle frequenze di Tva Vicenza (Gruppo Videomedia Confindustria) con la curiosa dicitura «Prove sperimentali di trasmissione». Che cosa si profila all'orizzonte quindi? Canale 68 si appresta a divenire un altro nodo del circuito di Tva o il futuro riserverà altre sorprese? E il futuro che cosa riserva al personale di Canale 68?
Tva, o meglio Videomedia, frattanto per i media locali, tra cui il "cugino" Il Giornale di Vicenza, sarebbe entrata da controllante nell'azionariato di Telechiara, il network delle diocesi venete anch'esso in crisi, alcune delle quali (ma rimarrebbero in sella quelle di Vicenza, Padova e Treviso, oltre che Verona con una mini quota) hanno messo nella disponibilità dell'acquirente il pacchetto di controllo alla società editoriale legata alla Confindustria della città del Palladio a cui, insieme alla consorella di Verona, fa capo anche il GdV. Il tutto a prezzo, anche questo, di un drastico taglio al personale. Dalle parti dell'emittente in crisi si parla di metà degli attuali dipendenti, circa venti, ma non si escludono ripercussioni anche a Vicenza nell'ambito delle cosiddette "ottimizzazioni e sinergie" visto che l'amministratore di Videomedia, Claudio Cegalin, nel preannunciare i tagli, non avrebbe fornito agli interessati dettagli sul piano industriale complessivo elaborato dall'azienda vicentina, che, comunque, metterà a patrimonio altre frequenze. Una mazzata non da poco rispetto alla quale al momento non si è sentita, almeno non nei modi attesi, la voce del sindacato vicentino dei giornalisti capitanato da Giulio Antonacci ex direttore del Gdv, né per i colleghi di Canale 68 né per eventuali ripercussioni su quelli di Tva dell'acquisizione di Telechiara.
Sullo sfondo però rimane un quesito. Visto che rapporti tra i management delle due emittenti non fanno pensare assolutamente a un reciproco atto d'amore (a meno che non si pensi che i due Claudio, Cegalin di Tva e Barbieri di Canale 68, da novelli Carlo Verdone, si siano chiesti in senilità  un televisivo "o famo strano?"), l'iniziativa di Videomedia di "ospitare" (a pagamento? Da parte di chi? Con quale personale?) il vecchio o il futuro Canale 68 va intesa come integrata nel sistema degli equilibri incernierati da Assindustria Vicenza o sotto sotto il top management sta preparando la strada per un competitor a sé stante che magari possa strizzare l'occhio al vecchio establishment che ruota attorno alla famiglia Amenduni, che con Gaetano Ingui era un tempo depositaria del potere confindustriale (e mediatico) berico? Ed è possibile che una prospettiva del genere possa trovare eventuali addentellati con le iniziative riferibili allo stesso Antonacci e al coordinatore provinciale del Pdl Sergio Berlato? Il portale dato vicino a quest'ultimo (Vicenza.com) ha avviato una partnership ufficiale con Kyoss, il mensile che fa riferimento proprio ad Antonacci che non lo firma ma ne ha assunto la guida col nome allargato di "Kyoss terza pagina" accompagnandola con promesse, verbali, di coinvolgere nelle sue iniziative future giovani cronisti dopo aver schierato, nei fatti, nella redazione la vecchia e, spesso, già pensionata guardia del GdV. E della partnership si legge appunto sulle pagine di Kyoss come affiancata ad altre in essere o in divenire. È, quindi, in qualche modo pensabile che questo eventuale raggruppamento, virtuale o meno che sia, possa in qualche modo strizzare l'occhio alla imminente anche se non certissima discesa in campo di Manuela Dal Lago? Come candidato sindaco ovviamente. Col Carroccio o con un ipotetico gruppone civico poco importa.
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