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Campagna europea abolizione canone Rai Bizzotto: la Rai non è un servizio pubblico

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 28 Gennaio 2012 alle 14:18 | 0 commenti

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Mara Bizzotto, Lega Nord  -  Parte dal Veneto la campagna europea per l'abrogazione del Canone Rai. A farsi promotori dell'inedita iniziativa sono l'europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto, e il CLIRT, lo storico Comitato per la Libera Informazione Radio Televisiva con sede a Marostica e ramificato in altre province della regione. Per cancellare la tassa più odiata dagli italiani, l'eurodeputata e il CLIRT hanno deciso di adoperare uno strumento, espressamente previsto e regolamentato dalla legislazione comunitaria, che prende il nome di Petizione Europea.

Uno strumento, questo, che viene vagliato e incardinato in una specifica Commissione del Parlamento Europeo ("Commissione per le Petizioni") che, sulla base di motivazioni tecnico-giuridiche, decide l'ammissibilità del testo presentato facendo scattare l'iter che porta al pronunciamento del Parlamento in seduta Plenaria e alla formulazione di una decisione da parte della Commissione Europea, finalizzata alla rimozione del problema sollevato.
Insomma, spiega l'on. Bizzotto, "non una semplice raccolta firme, bensì una petizione popolare articolata e tecnicamente studiata in ogni sua parte, che permetterà di portare la richiesta dell'abolizione del Canone Rai direttamente a Bruxelles, dal momento che questa annosa questione non può essere risolta in ambito nazionale".
"La Rai non è e non fa servizio pubblico: questa la tesi ampiamente dimostrata nella petizione - dichiara l'eurodeputata leghista - Innanzitutto non garantisce la più ampia diffusione del proprio segnale sul territorio nazionale. In molte città del Veneto (soprattutto nelle zone montuose tra Vicentino e Bellunese, lungo la fascia Pedemontana e nel Veneto Orientale), così come del Piemonte, della Toscana e di altre Regioni, con il passaggio dal segnale analogico al digitale, migliaia di cittadini, pur pagando il canone, non ricevono i canali Rai, tant'è che l'Antitrust ha aperto un procedimento per pratiche commerciali scorrette".
"La Rai non garantisce nemmeno la libertà di pluralismo ed imparzialità in quanto soggiace al controllo politico parlamentare e governativo che non le permette di assicurare un'informazione indipendente - aggiunge l'On. Bizzotto - Inoltre, beneficiando di una posizione privilegiata in ragione del Canone quale aiuto di Stato, che costituisce ad oggi oltre il 50% degli introiti annuali, la Rai ha intrapreso attività che hanno alterato le condizioni degli scambi e della concorrenza nel mercato radio televisivo interno".
"Intanto, nel silenzio complice delle Istituzioni, il Canone aumenta di anno in anno ed è passato dai 90 euro del 2000 ai 112 del 2012 - dichiara la Bizzotto - Come è possibile che in Italia si accetti di far pagare ai cittadini il sacrosanto diritto all'informazione sancito anche dall'Art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea?"
"E' odioso che la Rai peschi nelle tasche dei cittadini per costringerli a pagare l'inviolabile diritto all'informazione, ed è altrettanto inaccettabile che si insinui come un virus nel mercato interno europeo violando le condizioni della libera concorrenza - aggiunge l'eurodeputata - La Rai è un'impresa come le altre e non deve ricevere impropri aiuti di Stato. Si aiuti da sola con un'offerta di qualità che le permetta di essere scelta, invece di imporsi forzatamente ai cittadini".
"Abbiamo quindi deciso di intraprendere questa battaglia in sede europea per chiedere l'abolizione del Canone, la restituzione dei soldi a quei cittadini che pur pagando il servizio non ne hanno mai potuto usufruire, e l'apertura di una procedura di infrazione per violazione delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato - spiega l'On. Bizzotto - E' giunto il momento di garantire anche nel nostro Paese la libertà di scelta nell'informazione, liberandoci di una tassa profondamente ingiusta e che non ha motivo di esistere".
"Contiamo di raccogliere decine di migliaia di sottoscrizioni a questa petizione - conclude la Bizzotto - Più saranno le firme e più peso avrà questa iniziativa nelle aule di Bruxelles".
La petizione può essere firmata presso l'ufficio dell'europarlamentare leghista a Bassano del Grappa e presso le varie sedi del CLIRT, oltre che nei gazebo che saranno organizzati nei prossimi mesi in varie città del Veneto. Il testo della petizione e il modulo per sottoscriverla sono scaricabili online al sito www.marabizzotto.it.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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