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Caldogno, Vezzaro presenta il documento programmatico al PI

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 30 Novembre 2012 alle 17:15 | 0 commenti

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Comune di Caldogno  -  Il bacino di laminazione e la previsione di trasferimento dell'attività agroindustriali sono al primo posto tra i lavori urgenti.
Accolta la proposta di programma dei lavori pubblici che permetterà di concretizzare le scelte strategiche del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.). Il sindaco di Caldogno, Marcello Vezzaro, durante il Consiglio Comunale riunitosi mercoledì 28 novembre, ha illustrato il documento programmatico propedeutico al primo Piano degli Interventi (P.I.) che consentirà di realizzare il programma urbanistico per l'area calidonense.

L'atto contiene cinque punti specifici che chiariscono i contenuti del prossimo imminente Piano degli Interventi, cui seguirà quello più dettagliato.
Il documento prevede le future trasformazioni urbanistiche, che dovranno essere indirizzate verso soluzioni che privilegiano lavori di recupero dell'esistente e che riqualifichino le aree degradate, incentivando i principi di biocompatibilità. La proposta si pone l'obiettivo di aumentare gli standard dei futuri piani di lottizzazione, con indici più alti destinati al verde, ai parcheggi e ai servizi. Nel quadro del primo P.I. sono indicati l'individuazione dei perimetri delle aree da assoggettare ai Piani Urbanistici Attuativi (P.U.A.) per permettere di realizzare quanto era già stato stabilito dal vecchio Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) e la conferma alle zone territoriali omogenee secondo la nuova riclassificazione del P.A.T. Secondo la tabella di marcia stilata, fra gli interventi più rilevanti che saranno avviati, oltre all'individuazione dell'iter di spostamento delle case Canale dall'area in cui verrà realizzato il bacino di laminazione, compare la previsione di trasferimento in area idonea delle attività agroalimentari, tra cui la P.A.C di Via Rizzotti. Si affiancano, inoltre, la revisione e l'aggiornamento dell'apparato normativo del P.R.G.C., comprendendo anche il regolamento sulla gestione dei crediti edilizi. Infine, sono previste l'elaborazione e la sottoscrizione di accordi per l'attuazione di progetti strategici e complessi che consentiranno l'avvio del percorso urbanistico e di sostenibilità ambientale e quindi il loro inserimento in un successivo P.I.
«Appare evidente che questo primo Piano degli Interventi presenta un iter accelerato proprio perché l'amministrazione comunale ha intenzione di garantire i tempi certi, in particolare per quanto riguarda la realizzazione del bacino d'invaso con le modifiche apportate attraverso il PAT», commenta Marcello Vezzaro, primo cittadino di Caldogno.
Il sindaco ha voluto aggiungere alla proposta di deliberazione un emendamento specifico che confermasse la fondatezza dell'iter amministrativo adottato e delle ragioni tecnico-giuridiche che hanno portato all'inserimento nel P.A.T. della realizzazione del bacino di laminazione con relativo spostamento delle case Canale, nonché delle cause di urgenza che hanno imposto l'adozione del P.A.T. dopo la convocazione dei comizi elettorali. «Il bacino è stato inserito nel P.A.T. non per ragioni di urgenza - spiega Vezzaro in risposta alla critica mossa nei mesi scorsi dai consiglieri di Caldogno Terra Nostra - ma perché il P.A.T., e solo il P.A.T., costituiva la sede urbanistica/territoriale tecnicamente appropriata per approvare ed avviare le modifiche richieste dalla Regione Veneto. L'urgenza è, invece, la ragione che ha supportato l'adozione in periodo comiziale». La Lega, con il consigliere Marco Lunardi, si è espressa contro al solo voto sul singolo emendamento, mentre il gruppo di minoranza "Caldogno Terra Nostra" si è astenuto. L'esito sulla deliberazione nel suo complesso, invece, ha visto il voto contrario di tutte le opposizioni, ma è comunque stata dichiarata immediatamente eseguibile.
Attraverso gli incontri pubblici che saranno organizzati, inizia ora la fase di partecipazione della cittadinanza alla formazione del nuovo strumento urbanistico. Entro otto giorni dall'adozione, infatti, il piano sarà depositato a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi presso la sede del Comune, decorsi i quali chiunque entro i successivi trenta giorni potrà formulare osservazioni, che saranno successivamente vagliate dal Consiglio Comunale per l'approvazione finale. Le previsioni del P.I. si attueranno entro 5 anni dalla sua entrata in vigore.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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