Caldogno, Vezzaro chiede alla Regione una deroga sul patto di stabilità
Lunedi 4 Febbraio 2013 alle 16:58 | 0 commenti
Comune di Caldogno - Una deroga al patto di stabilità per garantire la sicurezza idraulica del territorio. E' una delle richieste avanzate dal sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in occasione dell'incontro avvenuto il 29 gennaio in merito ad alcune problematiche legate all'alluvione del novembre 2010.
Il primo cittadino di Caldogno ha chiesto di poter utilizzare il milione di euro già destinato, in accordo con la Regione Veneto, al rinforzo e al rialzo degli argini della roggia Feriana e del fiume Bacchiglione. L'importo fa parte del finanziamento di 9 milioni e 500 mila euro ottenuto dal Ministero dell'Ambiente per la realizzazione del bacino di laminazione a Caldogno; non può tuttaviaessere speso a causa del rispetto del patto di stabilità regionale del febbraio 2012. L'impiego del milione di euro comporterebbe il peggioramento del bilancio interno 2013 e 2014 del Comune di Caldogno. «I lavori per il rifacimento degli argini della Feriana e il Bacchiglione risultano fondamentali per la sicurezza idraulica del territorio, ma allo stato attuale non posso partire a causa di vincoli di bilancio», afferma il sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro, che prosegue: «Il rispetto del patto di stabilità è importante, ma la tutela dei cittadini e delle imprese lo è ancora di più». Durante l'incontro il sindaco Vezzaro ha inoltre fatto presente al presidente Zaia di essere ancora in attesa del contributo di circa 760 mila euro per poter liquidare i soldi ai privati e alle aziendedanneggiati dall'alluvione. La Regione, con la nomina del responsabile alla contabilità speciale alluvione, l'ing. Alessandro De Sabbata, spera di riuscire ad erogare i fondi necessari entro un mese. Sempre dalla Regione deve arrivare l'autorizzazione all'utilizzo di 350 mila euro per erogare ulteriori saldi ai cittadini, fondi già in cassa del Comune e derivati da risparmi sulle opere pubbliche del post-alluvione. Altra questione affrontata il criterio per la determinazione del contributo. E' stata confermata la regola che il valore del saldo viene calcolato sul danno accertato dai tecnici del Comune e non sul danno dichiarato. Da privati e imprese che hanno già ricevuto un acconto superiore al valore del danno accertato, l'amministrazione vanta un credito di circa 400 mila euro. Precisa a tal proposito ilsindaco Vezzaro: «Siamo l'unico comune ad aver concesso la rateizzazione delle somme richieste». Il primo cittadino di Caldogno ha anche chiesto il riconoscimento delle spese sostenute immediatamente dopo la prima emergenza (circa 159 mila euro) e l'inserimento di alcuni interventi nel finanziamento delle opere pubbliche da parte della Regione Veneto, tra cui la sistemazione degli impianti sportivi di Cresole e di alcuni parchi comunali danneggiati dall'alluvione. Infine, la richiesta di conferma che alcune opere, riconosciute come urgenti e indifferibili dal Soggetto Attuatore Provinciale, saranno finanziate con i contributi dell'Unione Europea. Si tratta in particolare di: manutenzione e sistemazione di strade comunali zona Cresole, manutenzione e sistemazione di strade comunali zona Rettorgole, rifacimento dell'impianto di illuminazione pubblica di alcune vi, realizzazione di un nuovo attraversamento della roggia Porto.
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