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Caldogno, la regione Veneto approva il Pat

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 20 Aprile 2012 alle 16:20 | 0 commenti

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Comune di Caldogno  -  Il progetto di sviluppo territoriale del comune è stata esaminato ieri dalla commissione per la valutazione tecnica regionale (VTR) nel corso di un incontro con i vertici. Prosegue il lungo iter burocratico che sta impegnando il Comune di Caldogno nella redazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT). La commissione per la valutazione tecnica regionale (VTR) ha esaminato attentamente e approvato ieri, giovedì 19 aprile, il documento che pianifica lo sviluppo del paese nel prossimo futuro, tenendo conto degli aspetti ambientali e sociali del territorio.

All'incontro, che fa parte del percorso che permette di arrivare all'approvazione definitiva, erano presenti Marcello Vezzaro, sindaco di Caldogno, Giandomenico Breccia, responsabile della Struttura tecnica del Comune, i rappresentanti dello Studio Faresin, incaricato di seguire i progetti, e i tecnici della Provincia di Vicenza e della Regione Veneto con cui l'amministrazione comunale ha co-pianificato gli interventi previsti dal PAT. La commissione ha presentato il disegno e nel corso dell'incontro la Regione ha approvato e definito le linee guida delle future trasformazioni urbanistiche, che dovranno essere indirizzate prioritariamente verso soluzioni che privilegiano interventi di recupero e di trasformazione dell'esistente e di riqualificazione delle aree degradate. La proposta si pone l'obiettivo di aumentare gli standard dei futuri piani di lottizzazione, con indici più alti destinati al verde, ai parcheggi e ai servizi. Per il momento non esiste una progettazione definitiva, ma solo ipotesi che dovranno essere approvate più avanti dal Piano degli Interventi (PI). È stata comunque confermata la possibilità dell'insediamento del futuro Centro Equestre Internazionale contestualizzato in un'ampia area verde, con scuderie moderne, rispettoso e integrato nell'ambiente circostante. Approvata anche la previsione di trasformazione urbanistica delle zone artigianali e industriali dismesse. In queste aree, potrà trovare attuazione qualsiasi nuovo insediamento commerciale importante, sempre che porti interesse anche alle attività già esistenti sul territorio. Per quanto riguarda il progetto del bacino d'invaso del Timonchio, è stata definita l'area su cui verranno effettuati i lavori e sono state approvate le strategie per lo spostamento di alcune abitazioni lungo l'argine per poter così ampliare lo spazio da dedicare al bacino. In sede di approvazione sono state ulteriormente precisate alcune norme di tutela ambientale. Il PI potrà infatti individuare progetti speciali di rilevanza comunale o sovra-comunale destinati all'accoglimento di strutture tecnologiche finalizzate alla produzione di energia da fonti rinnovabili, quali campi fotovoltaici, impianti alimentati a biomassa per la produzione di energia e insediamenti agricoli e agroindustriali finalizzati alla produzione di biocombustibili. Il territorio comunale di Caldogno supera di poco i 15mila km², quello occupato e destinato all'edificazione urbana, secondo il massimo sviluppo del vigente Piano Regolatore Generale, è pari al 28,81% dell'intera area. Partendo da questo dato, per l'intero periodo di vigenza del PAT, il massimo sviluppo edificatorio è potenzialmente dello 0,93%. Più del 70% del territorio rimarrà rurale, andando così ad incrementare la percentuale di verde già esistente. Inoltre, il documento sviluppa due ipotesi di crescita demografica alla luce delle nuove tipologie familiari e dei recenti flussi migratori. La previsione di massimo incremento conta per il 2020 oltre 13mila abitanti per un totale di oltre 5mila nuclei familiari. Completato l'esame da parte della VTR si procederà con il passaggio in conferenza dei servizi, durante la quale saranno approvate le cartografie aggiornate. Successivamente si passerà in giunta regionale per la definitiva approvazione e la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto del documento finale.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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