Calderoli e la riforma del federalismo fiscale
Sabato 6 Marzo 2010 alle 12:33 | 0 commenti
Provincia di Vicenza, Redazione di VicenzaPiù  Â
Organizzato dalla Provincia di Vicenza per oggi, 6 marzo alle 9.30 in Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, si è svolto un seminario di studi dedicato al ruolo dell'ente Provincia nel federalismo fiscale.
Dopo l'introduzione a cura del segretario e direttore generale della Provincia Angelo Macchia, il Presidente Attilio Schneck ha aperto i lavori illustrando le aspettative e la riforma verso il federalismo fiscale.
La relazione tecnica è stata, invece, curata da Marcello Fracanzani, professore ordinario di diritto pubblico alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Udine, che ha parlato de "La burocrazia pubblica dalla parte della riforma: essere una risorsa".
Dopo la testimonianza di Dario Galli, Vicepresidente Vicario dell'Unione Province Italiane oltre che Presidente della Provincia di Varese, l'onorevole Roberto Calderoli, Ministro per la semplificazione normativa, ha chiuso i lavori.
"La riforma in senso federalista del Ministro Calderoli - il commento di Attilio Schneck- è e deve essere una grande occasione per abbattere la burocrazia e per porre un freno alle spese delle Pubbliche Amministrazioni. Tornare a reimpostare la spesa pubblica con criteri di maggiore efficienza e congruità è la sfida di tutti gli amministratori pubblici, in rispetto anche delle modalità di spesa delle famiglie e delle imprese che predispongono i loro bilanci in modo attento e rigoroso, per affrontare sia i momenti contingenti sia investimenti per il futuro. Così ha fatto anche la Provincia di Vicenza: a metà del 2009 abbiamo modificato l'intervento di spesa e siamo riusciti a riassestare il bilancio in modo da saldare entro l'anno i nostri creditori. Il federalismo fiscale, prima ancora di essere autonomia impositiva, deve essere responsabilità di spesa e standardizzazione dei costi delle strutture e dei servizi erogati. Altrimenti gli enti virtuosi si trovano a dover sopportare gli effetti della mala gestione di altri. Qual è, allora, il ruolo della Provincia in questo processo di riforma? Non certo quello di essere un moltiplicatore di poltrone. Anzi, ben venga il "dimagrimento" del numero di assessori e consiglieri, è una proposta che condivido e che da sempre sostengo. Piuttosto, la Provincia deve fare proprio il ruolo di ente di coordinamento degli enti locali minori, di tanti Comuni (121 solo nel vicentino) che non hanno risorse né umane né strumentali per far fronte alle tante incombenze loro affidate. Ci sono competenze proprie della Provincia, dalle strade agli istituti superiori alla salvaguardia dell'ambiente solo per citarne alcune. Competenze importanti per la promozione e lo sviluppo di un intero territorio provinciale. Ma c'è un altro ruolo, lo sottolineo, che sempre più la Provincia deve imparare ad interpretare: il coordinamento. Per garantire uno sviluppo omogeneo al territorio, per assicurare a tutti i cittadini, anche quelli che abitano piccoli paesi di montagna, gli stessi servizi e le stesse opportunità . Questo significa federalismo fiscale."
A seguire i dettagli
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