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Caduti sul lavoro: è come una guerra, più di una guerra

Di Giorgio Langella Lunedi 30 Novembre 2015 alle 23:48 | 0 commenti

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Nei siti web che la riportano la notizia è quasi nascosta. Messa là, in mezzo a tante altre, senza il dovuto risalto. Bisogna cercarla. Eppure ci parla di una tragedia che sembra senza fine. L'INAIL ci fa sapere che dall'inizio dell'anno i morti sul lavoro sono aumentati rispetto al 2014. Da gennaio a ottobre del 2015, "le denuncie di infortunio con esito mortale", avvenute "in occasione di lavoro", sono 729. Nello stesso periodo del 2014 furono 628.

L'aumento è del 16,1%. Se si considerano anche i decessi "in itinere" si arriva a un totale di  988 morti (primi 10 mesi del 2015) contro i 833 dello stesso periodo dell'anno scorso. L'aumento è del 18,6%. Se si tiene conto che molte categorie di lavoratori (ad esempio partite iva individuali, vigili del fuoco, carabinieri) e chi lavora in nero non fanno parte di quelle monitorate dall'INAIL, la strage che avviene nel lavoro assume proporzioni spaventose.
Chi muore di lavoro e chi si ammala per le condizioni di insicurezza nelle quali è costretto a lavorare non "fa notizia". Anzi, è meglio che queste morti  vengano "trattate con delicatezza" e siano nascoste. E' bene che durino poco, che non si insista più di tanto. Meglio coprire, tacere, far finta che siano effetto di triste fatalità. Altrimenti si potrebbe capire che al lavoro e di lavoro si muore sempre di più e che le centinaia di decessi raramente sono dovuti al caso. E' più facile capire che avvengono a causa dello sfruttamento. Del fatto che il lavoro non è più un diritto ma sta diventando una condanna. Che, nel nome del contenimento dei costi e del profitto di qualcuno, è ormai "normale" mettere in discussione la salute e la vita.
E' come una guerra, più di una guerra.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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