Caccia, Stival: lavoriamo per costruire, ma qualcuno pensa solo a mie dimissioni
Martedi 25 Ottobre 2011 alle 17:40 | 0 commenti
Daniele Stival, Regione Veneto - "La sospensione della delibera di Giunta Regionale che ha autorizzato la caccia in deroga ha innescato una polemica che non porta da nessuna parte. Noi crediamo che il futuro della caccia nel Veneto si costruisca con la disponibilità di tutti a confrontarsi con le difficoltà , facendo capire a tutti che il Veneto non rifiuta il confronto sul merito tecnico dei provvedimenti. Vogliamo lavorare per un futuro fatto di certezze e non di scappatoie o, peggio, furberie". Lo sottolinea l'assessore regionale alla caccia Daniele Stival, intervenendo sulle polemiche che si stanno alimentando sulla delibera regionale della caccia in deroga.
"Che vantaggio può derivare - si chiede Stival - dall'innescare un confronto duro e pericoloso con la Magistratura? Portare a casa sei, sette giorni di caccia per poi vederci condannare? E' questo che vuole il mondo venatorio?".
"Noi - prosegue Stival - crediamo che le deroghe siano una tradizione irrinunciabile, da conquistare nonostante i tanti attacchi e magari dando un segnale all'esterno di responsabilità e condivisione. Certo, avremmo preferito avere dalle Associazioni venatorie segni tangibili di collaborazione. Con tutta serenità , senza polemica alcuna - aggiunge Stival - dico che mi sarei aspettato che qualche associazione, a partire da quella che ha chiesto le mie dimissioni, ci avesse affiancato al TAR per difendere la delibera di Giunta e dimostrare una volta di più che davvero in discussione c'è una caccia radicata nelle tradizioni venete. Ma nessuna si è fatta viva Certo, è più facile criticare che costruire".
Stival ricorda che "abbiamo aperto tanti fronti importanti: dalla riprogettazione del calendario "base", che ci vede protagonisti di una prima affermazione rispetto alle limitazioni che si vorrebbero imporre (finalmente, dopo tante chiacchiere, incominceremo a cacciare a febbraio), alla gestione degli impianti di cattura, per i quali stiamo lavorando al fine di legittimarne la permanenza a dispetto delle posizioni preconcette a livello comunitario, alla nuova Pianificazione faunistico-venatoria, che nascerà su base tecnico-scientifica a garanzia di tutto, e sottolineo tutto, il mondo venatorio. Ma tutto questo sembra non contare. Meglio distruggere e chiedere la testa dell'assessore".
"Forse - dice ancora Stival - se a livello comunitario si fosse lavorato meglio oggi avremmo lo storno ed anche il fringuello tra le specie cacciabili. Stai a vedere che anche questo è colpa dell'Assessore! Sullo storno non ci sono più scuse per nessuno, a livello nazionale e comunitario. Se l'elenco delle specie cacciabili fosse aggiornato (storno e fringuello sono specie in salute più di altre) non ci sarebbero problemi e potremmo praticare serenamente una forma di caccia radicata nelle tradizioni venete.
"Aspettando il pronunciamento della Corte Costituzionale e quello del TAR - conclude Stival - ho invitato a Venezia tutti gli Europarlamentari che sono disposti a darci una mano a sbloccare un'inerzia delle Istituzioni comunitarie non più giustificabile. Vedremo se anche su questo saremo capaci di dividerci".
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