Caccia, la Consulta boccia il Veneto. Zanoni: vittoria sulle regalie ai cacciatori
Lunedi 17 Giugno 2013 alle 14:41 | 0 commenti
Andrea Zanoni, deputato Parlamento europeo - La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge regionale del Veneto n.25/2012 che esentava gli appostamenti per la caccia dall’autorizzazione paesaggistica e urbanistica. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Se il Consiglio Regionale voterà ancora queste leggi “Salva abusivismi edilizi†prenderò carta e penna e denuncerò il fatto alla Magistratura e all’autorità anti corruzione».
Con sentenza n. 139 del 13 giugno 2013, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della Legge regionale n. 25 del 6 luglio 2012 nelle parti in cui esenta gli appostamenti per la caccia (capanni, altane) dall’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica (Decreto legislativo n. 42/2004) e dal titolo abilitativo urbanistico - edilizio (D.P.R. n. 380/2001).
Venerdì 7 maggio 2013, davanti alla Corte Costituzionale, si era tenuta l’udienza relativa al ricorso numero 122/2012 contro la Legge veneta numero 25 del 6 luglio 2012 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorioâ€.
Il Consiglio dei Ministri aveva deliberato nel corso della seduta n. 44 del 5 settembre 2012 l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale della legge della Regione Veneto n. 25 del 6 luglio 2012, recante “Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorioâ€, in quanto, disponendo che “alcuni tipi di appostamenti destinati all’attività venatoria possano essere esclusi dall’autorizzazione paesaggistica e realizzati anche in assenza di titolo, contrastano sia con le norme del Codice di beni culturali, sia con le disposizioni statali in materia di governo del territorioâ€.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Il Consiglio regionale del Veneto, su proposta della Giunta e richiesta pressante del mondo venatorio, ha calpestato i basilari principi giuridici di tutela ambientale e del territorio. Con la pronuncia della Corte Costituzionale abbiamo assistito ad una vittoria sull’ illegalità e sulle regalie ai cacciatori di un Consiglio Regionale ormai in balia delle istanze più estremiste del mondo venatorio. È una rivincita dei cittadini onesti, rispettosi delle leggi, contro i favoritismi, contro i clientelismi: questa è una vittoria della civiltà sull'inciviltà . Servono norme in Italia che prevedano sanzioni e conseguenze per i politici che continuano ad approvare norme contro la Costituzione. Se il Consiglio regionale voterà ancora queste leggi “Salva abusivismi edilizi†prenderò carta e penna e denuncerò il fatto alla Magistratura e all’Autorità nazionale Anticorruzione presso la Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni pubbliche ».
Zanoni rivolge un appello anche a tutte le Guardie Zoofile: «Tutti gli agenti volontari venatori e ittici, in quanto Pubblici Ufficiali, procedano alla denuncia delle altane e dei capanni di caccia abusivi alla autorità giudiziaria oppure ad un ufficiale di Polizia giudiziaria come previsto dagli articoli 331 e 332 del Codice di Procedura Penale».
BACKGROUND
Il 3 agosto 2012, Zanoni aveva scritto all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e ai Ministri Corrado Clini e Mario Catania sottolineando che le norme contenute nella legge veneta numero 25/2012, che liberalizzano gli interventi edilizi finalizzati all’attività venatoria esentandoli dall’autorizzazione paesaggistica, violano competenze statali in materia di tutela dell’ambiente e pianificazione paesaggistica.
Zanoni aveva scritto alle autorità nazionali per chiedere proprio il ricorso alla Corte Costituzionale. Anche l’associazione ecologista Gruppo di Intervento Giuridico onlus aveva inviato un esposto al Ministro per i rapporti con le Regioni e la Coesione territoriale e al Ministro per i beni e le attività culturali, denunciando l’illegittimità della legge della Regione Veneto.
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