Buongiorno dal Mississippi in tempesta
Martedi 2 Agosto 2011 alle 04:59 | 0 commenti
Giuseppe Faresin ci invia la sua prima corrispondenza (più video e photo gallery) dal Mississippi che sta percorrendo in kayak in solitaria per beneficenza.
Buongiorno dal Mississippi, ho percorso con non poche vicissitudini ca. 450 km. La mia catena di solidarieta' si sta ingrossando benevolmente sempre più. Oltre alla mia donazione di 1.000 euro e a quella dell'associazione culturale italiana di Minneapolis anche il sindaco di Winona (antico insediamento invernale dei Dakota Siux) ha donato un'ulteriore somma all'Unicef. Lungo il mio percorso incontro persone che mi chiedono dove vado e, quando rispondo, mi prendono spesso per matto.
Spiego loro il mio progetto riguardante l'Unicef e qualcuno, spontaneamente, voleva addirittura darmi dei soldi per la causa; io invito, però, queste persone a fare la donazione direttamente a l'Unicef U.S.A, citando come motivazione il mio progetto "Mississippi by kayak".
All'inizio del mio viaggio ho ricevuto dall'Unicef U.S.A. il banner ufficiale della spedizione di cui allego alcune foto fatte insieme alla delegazione che mi ha ricevuto a Winona.
Ieri 1° Agosto ho incontrato il sindaco di La Crosse, città di 50.000 abitanti che sorge sulle sponde del Mississippi.
Per quanto riguarda la mia discesa è già stata un impresa solo l'organizzazione logistica e sono partito, incredibilmente, con sole quattro ore di ritardo riuscendo, però, a recuperare terreno durante il tragitto. È impressionate vedere quanto grande sia questo fiume, non solo per la sua ampiezza, ma anche perché è molto articolato.
Questo è un fiume che mette soggezione, è un fiume che non perdona e, questo, l'ho imparato a mie spese.
In barba a tutte le previsioni, due sere fa, mentre ero in acqua, mi sono imbattuto in un uragano di dimensioni spaventose, qui i temporali sono violenti e repentini con montagne d'acqua e con venti di intensità inaudita.
Sono riuscito fortunatamente a rifugiarmi in un'ansa di una piccola isola e aggrappato ad una radice di una pianta son rimasto lì per ben due ore.
Tutto intorno non si vedeva niente e calava la sera, temevo di dover passare la notte in mezzo al fiume e come se non bastasse la mia canoa si era nel frattempo allagata, i sistemi di comunicazione erano andati fuori uso.
Il livello del fiume continuava a crescere e stavo pensando addirittura di lanciare l' SOS con il mio sistema satellitare di soccorso.
Dopo due ore la bufera si è attenuata e sono riuscito a raggiungere la riva che distava ben 2 km e grazie al telefono preso in prestito da un passante sono riuscito a contattare il mio amico a terra.
Ho avuto paura, ma tanta paura e come battesimo del fiume non poteva essere peggiore. Volevo mollare tutto ma l'impresa nonostante tutto ha la priorità , Il giorno dopo è uscito il sole e tutto è cambiato, il fiume si è presentato con tutta la sua bellezza.
Alla prossima,
Giuseppe dal Mississippi
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