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Franca Equizi, Sos Vicenza Giustizia e Legalità - Il sindaco Variati perderà, fra qualche giorno, il componente più prezioso, nel senso di più costoso per noi cittadini, del suo affollato staff. Lo stesso primo cittadino, tempo fa, dichiarò alla stampa: "Lo staff del sindaco, coordinato dal capo di gabinetto e portavoce è composto dalla segreteria del sindaco (cinque segretarie, di cui una in servizio part time); da un responsabile del cerimoniale, da un addetto a progetti specifici, dall'ufficio stampa (capo ufficio stampa e due addette) e dall'ufficio relazioni con il pubblico (tre addette)".

Variati, aggiungendo anche il commesso sempre presente davanti alla porta del suo ufficio, ha uno staff di ben 15 persone quattro in più rispetto alla passata amministrazione. La maggior parte di loro è impegnata a curare l'immagine del sindaco e dell'amministrazione. Un proseguimento, a parer nostro, della campagna elettorale iniziata prima delle elezioni cinque anni fa e mai chiusa, ma continuata a nostre spese. Il costo dello staff a carici di noi cittadini è, per stessa ammissione dell'amministrazione, di circa euro 400.000 (quattrocentomila) annui che diventano, nei cinque anni di amministrazione Variati, ben 2.000.000 (due milioni) di euro. Il solo Jacopo Burgarini D'Elci ci è costato circa quattrocentomila euro, ma chi sono gli altri magnifici tre assunti con rapporto fiduciario da Variati? Tutte persone legate, a quanto pare, al Bulgarini o meglio alla ditta Alias di Vicenza fondata sembra proprio dal portavoce. I loro nomi, secondo quanto riportato dalla stampa, sono: Nicola Rezzara giornalista che ha sostituito Stefano Ferrio assunto ad inizio mandato; Marta Perugi fidanzata al momento dell'assunzione e ora moglie di Jacopo Rodeghiero della Alias) e, infine, Francesca Meneghello che ha sostituito la Perugi durante l'assenza per maternità, ma poi è rimasta incomprensibilmente in organico. L'ex sindaco Hullweck, per fare un confronto, poteva contare su 11 elementi (il portavoce, due segretarie, il cerimoniere, tre addette all'ufficio stampa, tre dall'urp e il commesso. Tutti, portavoce a parte, già dipendenti a tempo indeterminato del comune.
Ricordiamo che, quando nel 2005 il sindaco assunse il portavoce, molti attuali amministratori, allora componenti della minoranza di centrosinistra, bollarono l'iniziativa, secondo noi giustamente, come una spesa inutile e superflua. A dimostrazione della loro grande coerenza (?) riportiamo le loro dichiarazioni estrapolate dai verbali dei consigli comunali dell'epoca:
QUARESIMIN (ora presidente AMCPS) "ci irrita come cittadini e come amministratori la riduzione per le scuole materne non statali e ora il costo di 85.000 euro per il portavoce".
DALLA POZZA (oggi assessore alla sicurezza e all'ambiente), "Vede, Sindaco, quando leggo provvedimenti come la deliberazione n.121 del 6/4/05 che stanziano la cifra di € 83.000 all'anno lordi per il suo portavoce e che il Comune di Vicenza nulla ha versato per le popolazioni colpite dallo tsunami mi viene da piangere"-
ROLANDO (oggi presidente dell'Ipab) "Davvero è utile e congruo che lei abbia nominato un portavoce attribuendogli un'indennità che noi tutti conosciamo? Davvero lei, signor Sindaco, ha bisogno di un portavoce? Davvero è utile? Senza demagogia quei quattrini servirebbero probabilmente di più ai servizi sociali";
POLETTO (oggi presidente del consiglio comunale) "Noi vogliamo fare un'operazione verità, crediamo ma lo crediamo in coscienza che assumere una persona con questi chiari di luna, dispiegando 83.000 euro e spendendo 83.000 euro su base annua configuri uno spreco, una dissipazione di risorse, un attentato vero e proprio all'equilibrio finanziario del Comune, il cui unico effetto è minare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e del governo della città";
GIULIARI (ora assessore ai servizi sociali) "Noi tutti abbiamo presente con quali sforzi e acrobazie si è dovuto far quadrare i conti per questo esercizio 2005. Non era forse opportuno, signor Sindaco, che questi 83.000 euro per il suo portavoce venissero invece utilizzati per dare priorità ai bisogni dei cittadini che vengono sicuramente prima dei bisogni del Sindaco?";
CANGINI (ora assessore all'edilizia privata) "Credo che nella propria coscienza di ciascun consigliere dentro qui, al di là degli schieramenti politici e partitici, nonostante le dichiarazioni che a un certo momento diventano giocoforza politiche, un disagio personale ci sia perché cozza contro il buonsenso"-
La ciliegina sulla torta fu il documento seguente presentato da Dalla Pozza e Rolando, durante il consiglio comunale del 19 maggio 2005, che recita: "rilevato... che la situazione finanziaria del Comune è tale da non ammettere sprechi di alcun tipo da parte degli amministratori, i quali devono dare esempio di gestione oculata del denaro pubblico... ritenuta non necessaria tale figura (del portavoce, ndr) ed eccessiva la spesa richiesta; impegna il Sindaco e la Giunta a revocare, entro la fine del corrente mese, la deliberazione di Giunta comunale n. 121/2005 e a non avvalersi più della collaborazione del sig. Fabio Carraro".
Come mai dal 2008 ad oggi questi signori sono stati zitti e hanno accettano supinamente, senza battere ciglio, l'assunzione di Bulgarini e soci? Eppure la crisi economica si è aggravata, molte famiglie sono alla disperazione e prive di mezzi adeguati di sussistenza e il comune ha sempre più problemi di bilancio. Cos'è che ha avuto l'effetto miracoloso di calmare Quaresimin, bloccare le lacrime di Dalla Pozza, impedire alla coscienza di Cangini di macerarsi per l'assenza di buon senso, convincere Poletto che non è uno spreco e Giuliari che questi soldi sono superflui per aiutare le famiglie in difficoltà? Che sia stata la conquista della tanto agognata poltrona? Possibile che, pur di tenere le chiappe sulla famosa carega, si siano accontentati di perdere la faccia fingendo di non ricordare le dichiarazioni fatte a suo tempo? Per ovvie ragioni, visto il passato, anche la minoranza di centrodestra è stata zitta e, a parte la sottoscritta, non risulta che altri movimenti, presenti o no in consiglio comunale, abbiano esternato il loro dissenso. Hanno forse paura di essere emarginati o peggio di farsi dei nemici?
Per concludere Jacopo Bulgarini d'Elci lascia, dal 15 marzo, l'incarico di capo di gabinetto del sindaco per occuparsi a tempo pieno e, sicuramente correndo a tutta birra, della campagna elettorale di Variati. Proseguirà, secondo noi, quello ha fatto in questi anni, ma a spese del comune. Ci chiediamo se in futuro sarà pagato con i pingui rimborsi elettorali percepiti dal partito del sindaco. Se cosi fosse i suoi emolumenti sarebbe sempre pagati, di fatto, da tutti noi cittadini. Bella fregatura, ma a quanto pare va bene a tutte le forze politiche indistintamente e per questo tacciono. Chissà come mai?