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Investire Sgr incaricata da Achille Variati di studiare valorizzazione di immobili comunali: è coinvolta nel crac da 850 mln per chi ha comprato i suoi fondi immobiliari da Poste

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 7 Gennaio 2017 alle 00:59 | 0 commenti

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"Poste, il risparmio tradito da quattro fondi immobiliari. Si chiamano Invest Real Security, Obelisco, Europa Immobiliare 1, Alpha . Collocati tra il 2002 e il 2005, sono tutti in difficoltà. Allo studio un possibile risarcimento": questo è il succo di una notizia, che riprendiamo oggi da laRepubblica.it ma di cui hanno parlato con grande rilievo i media nazionali, visto che si prospetta un crac da 850 milioni per chi ha investito in quei fondi, e che potrebbe "impattare" anche sui vertici della politica comunale vicentina. Achille Variati ha, infatti, indicato il 3 gennaio scorso (qui il nostro servizio) in Investire Sgr (gruppo Finnat, la  banca della famiglia Nattino) che, salvo improbabili omonimie, ha curato proprio due di quei fondi "bucati", l'Invest Real Security e il fondo Obelisco, la società incaricata di proporre sia pure "a sue spese uno studio di fattibilità, verificando preventivamente l'interesse di Invimit, società del ministero dell'economia e delle finanze, ad investire nell'operazione".

Quale operazione?

Quella di studiare, per realizzare la vecchia promessa altrimenti non realizzata di una Nuova Bertoliana e di un nuovo comando della polizia locale, la possibilità di valorizzare una serie di immobili individuati in questo elenco: palazzo degli uffici, palazzo del territorio, palazzo Negrisolo, ex scuola Giusti e complesso dell'ex fiera al Giardino Salvi, palazzo ex ACI, ex caserma della guardia di finanza, palazzo Trissino in relazione agli esercizi commerciali, ex convento di San Biagio, ex Macello, vecchio Tribunale, sede dell'igiene ambientale a San Rocco, palazzo Costantini, palazzo Cordellina ed ex scuola Giuriolo, un terreno a sant'Antonino.

C'è da dire che per ora si riferisce a studi di fattibilità a carico della stessa Investire Sgr l'annuncio, dato comunque e al solito in pompa magna da Achille Variati che si sta occupando in prima persona della questione con gli assessori alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza (nella foto col sindaco in occasione della conferenza stampa) e alle risorse economiche e politiche del lavoro Michela Cavalieri, quest'ultima già in campo con dubbie competenze per l'operazione sulla Fiera di Vicenza.

L'aver, poi, gestito due fondi che hanno causato perdite sia pure consistenti ai sottoscrittori che si sono rivolti alle Poste non è di per sè un fatto che azzeri eventuali competenze positive di Investire Sgr.

Ma stupisce che un sindaco e presidente della Provincia di Vicenza nonché presidente dell'Upi oltre che, ed ecco un altro legame preoccupante, membro del cda di Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce i "soldi" del risparmio postale in parte utilizzati per finanziare anche i crac delle banche tra cui quello della BPVi, arrivi, con quali tranquillità non si sa, a definire, senza porsi i problemi connessi, la Investire Sgr come "una delle società di gestione del risparmio tra le più importanti d'Italia".

Ora Investire Sgr, che ha già interessi a Vicenza (ad esempio l'immobile in cui opera l'Inps in Corso ss. Felice e Fortunato che paga un affitto pur essendo proprietaria in città di svariati immobili non sfruttati o abbandonati) di sicuro lo sarà importante, ma la sua attività, lo sa o fa finta di non saperlo il "quattropoltrone" Variati?, consiste proprio nel gestire immobili, come quelli che potrebbero esserle ceduti dal Comune di Vicenza, cercando il denaro con cui acquistarli da chi sottoscrive i suoi fondi, su cui incassa comunque commissioni per poi dare a volte utili agli investitori o riversare perdite sui sottoscrittori come è stato nel caso di cui parla Repubblica e tutta l'Italia.

Tutto questo senza rischiare nulla di proprio e venendo pagata in commissioni e per il lavoro di gestione, come documenta l'articolo a seguire.

Ora di finanza creativa Vicenza sta morendo, ovviamente all'insaputa del sindaco e dei suoi amici, ma un politico navigato come lui, che si dichiara, anche se spesso, sempre?, con un po' di ritardo, attento alla gente, non si è posto il problema che, "superato il tempo dei project financing" come da lui denunciato, la via dei fondi immobiliari non sia proprio quella scelta dai gestori privati per lucrare sempre direttamente e far guadagnare, in qualche caso, i risparmiatori salvo pelarli in molti altri casi, come quello in sintomatica coincidenza con i desiderata di Variati?

E consentire che una Investire Sgr, che da fine anno si sa (e Cdp/Poste  e Variati suo membro del Cda non possono non saperlo) che ha bruciato centinaia di milioni di risparmio, studi un'operazione speculativa, sia pure a suo costo (iniziale, ovviamente, tanto poi pagano gli altri), basata su immobili pubblici, per il nostro sindaco è un'operazione da buon padre di famiglia?

Forse far guadagnare, sulla carta, la città di Vicenza potrebbe essere un suo vanto, ma far pagare magari altri clienti delle Poste e altri cittadini sarebbe un lascito eticamente insostenibile per un territorio già traviato direttamente da chi non ha  avuto scrupoli e che verrebbe additato anche e addirittura come truffaldino visto che lo stesso Variati sta provando, lo dice lui, tramite i fondi speculativi, con o senza Investire Sgr, a vendere edifici pubblici in "un mercato della vendita diretta degli immobili più che stagnante per la crisi pluriennale" ...

Ci sarebbe da vergognarsi e dimettersi in un paese con la p maiuscola.

Ma di maiuscola abbiamo solo l'incompetenza o

 

 

di Walter Galbiati, da LaRepubblica.it

MILANO. C'è un caso di risparmio tradito che ha fatto meno scalpore del Monte dei Paschi o dell'Etruria, ma che sta per deflagrare con numeri da capogiro. Riguarda migliaia di risparmiatori che hanno pensato bene di lasciarsi incantare dalla tradizionale sicurezza che garantivano i prodotti di risparmio postali, associati con un altro investimento "sicuro" come il mattone.

Era Sarmi. Sì perché le Poste, insieme ad altri collocatori, dal 2002 al 2005, sotto la guida di Massimo Sarmi, hanno venduto nei loro 13mila uffici le quote di quattro fondi immobiliari, che avevano in comune due cose: il prezzo, di 2.500 euro l'una (un taglio non elevato e per questo accessibile a molti portafogli) e l'alta rischiosità dell'investimento. Il tutto era spiegato bene nei prospetti informativi dei fondi Invest Real Security, Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha, ma non sembra che sia stato spiegato altrettanto bene a chi si recava in Posta in cerca di consigli per i suoi risparmi.

 

Che le cose non andassero nel verso giusto lo avevano capito tutti leggendo i rendiconti annuali dei fondi che hanno quasi sempre chiuso con perdite. Anno dopo anno, gli 850 milioni di euro raccolti inizialmente e divisi in oltre 340mila quote si sono quasi evaporati.

Il nodo è giunto al pettine con la scadenza del primo dei quattro fondi. Cinque giorni fa, il 31 dicembre 2016, l'Invest Real Security, dopo aver allungato con una proroga la propria vita di tre anni nella speranza di vendere al meglio i propri immobili, ha chiuso i battenti. Le parole scritte nel rendiconto del fondo suonano come una lapide per gli investitori: "Verrà effettuato un primo rimborso ad oggi stimato di 390 euro per quota entro il 31 marzo 2017". Mentre "il rimborso finale complessivo - che comunque avrà ad oggetto importi residuali - sarà determinato solo con la liquidazione del fondo". Potranno quindi arrivare pochi euro in più, ma si tratta comunque di un bagno di sangue per chi aveva comprato le quote a 2.500 euro l'una specie se si considera che in 13 anni il fondo ha distribuito solo 658 euro per quota. A giugno, gli esperti del fondo stimavano il valore delle quote a 1.229 euro, senza nemmeno immaginare che sei mesi dopo sarebbero state liquidate a meno di un terzo.

I motivi della debacle sono semplici. I fondi immobiliari raccolgono i capitali dai risparmiatori attraverso la vendita di quote e con il ricavato comprano palazzi: a volte li ristrutturano per poi venderli a un prezzo più elevato, a volte li rivendono dopo averli messi in affitto. Se le vendite e gli affitti vanno bene, i proventi vengono distribuiti o accumulati per aumentare il valore delle quote. Diversamente, si registrano perdite. Per portare a termine la propria missione il fondo ha 10 anni di tempo, ma in caso di difficoltà la società che li gestisce applica una proroga. Per tutti i fondi collocati dalle Poste, la crisi del settore e il crollo dei prezzi degli immobili non hanno lasciato scampo. Il fondo Invest Real Security ne è l'emblema: i suoi ultimi cinque immobili sono stati ceduti a prezzi di svendita. Il centro commerciale di Andria è stato venduto per 8,8 milioni con una minusvalenza di 14,2 milioni rispetto al valore certificato al 30 giugno. E così è andata per tutti gli altri, il centro commerciale di Bologna (perdita di 11,9 milioni), un immobile a Rutigliano (meno 1,76 milioni), un palazzo a Cinisello Balsamo (minusvalenza di 3,5 milioni) e uno a Torino (meno 9,4 milioni).

L'affare lo hanno fatto i compratori finali degli immobili, chi nel 2003 li ha venduti ai fondi e le società che li hanno gestiti. La Investire sgr, una società del gruppo Finnat, la banca della famiglia Nattino, ha curato l'Invest Real Security e il fondo Obelisco. Per il fondo Europa Immobiliare 1, si è mossa la Vegagest sgr, tra i cui azionisti figurano Carife, Cassa di Risparmio di San Miniato, Cattolica Assicurazioni, Popolare di Bari e Cassa di Risparmio di Cento, banche che non brillano certo per redditività. La Fimit sgr, controllata dal gruppo De Agostini (64%) e dall'Inps (29,7%), gestisce il fondo Alpha.

Nonostante le perdite dei sottoscrittori le Sgr hanno continuato a incassare ogni anno commissioni che variano tra lo 0,8 e l'1,8% del valore del fondo. E come loro hanno guadagnato le banche depositarie, gli esperti che hanno redatto le perizie degli immobili, pur cambiandone più volte il valore e determinando l'oscillazione del prezzo delle quote. Al 30 giugno 2016, la valutazione dei periti del fondo Obelisco era di 1.118 euro, mentre quella di Europa Immobiliare 1 era di 1.314 euro, meno della metà del valore iniziale. Le cose sembrano andar meglio per il fondo Alpha valutato 3.304 euro, ma si tratta di una salute apparente, perché dopo un avvio brillante è dal 2012 che non distribuisce più proventi e per riuscire a vendere gli immobili ha chiesto una proroga di 15 anni con buona pace dei pensionati che nel 2002 hanno investito nel fondo. Salute permettendo, dovranno aspettare fino al 2030.

Regolamento Consob. Sui fondi avrebbero dovuto vigilare Banca d'Italia e Consob. Poste, dal canto suo, sostiene di non essere l'unico collocatore e sta cercando, non ancora ufficialmente, un accordo con i consumatori. Eppure, stando al regolamento Consob attuativo del Testo unico della finanza (art. 28), quei prodotti non sarebbero dovuti finire nei portafogli dei piccoli risparmiatori perché ad alto rischio: la durata temporale è medio-lunga e sono difficili da vendere. Le Sgr li hanno pure collocati in Borsa per renderli più liquidi, ma le quotazioni sempre a sconto non hanno permesso di venderli.

I valori di Borsa riflettono le difficoltà nella cessioni degli immobili. L'ultima quotazione
del fondo Invest Real Security (28 dicembre 2016) era di 410 euro, ben lontana dai 1.229 euro del perito, ma ben più vicina al valore di liquidazione finale (390 euro). Oggi in Borsa Obelisco vale 216 euro, Europa Immobiliare 936 euro e Alpha 1.321. Per capire le perdite non serve un perito.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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