Scomparso sindacalista vicentino Bruno Oboe, ce lo annuncia Giovanni Rolando: i "saluti" di Consiglio, Zanni, Variati, Dalla Rosa, Ciambetti, Fracasso e Ginato
Mercoledi 8 Novembre 2017 alle 21:50 | 0 commenti
Pubblicato alle 16.46. Aggiornato alle 21.13 e poi alle 21.50. Stamattina la notizia della scomparsa del sindacalista vicentino Bruno Oboe ci è arrivata da Giovanni Rolando, storico ma anche attuale politico dem sempre attivo: "Per me Bruno Oboe è stato un grande uomo Vicentino, intelligente e animato da ispirazione unitaria in momenti di confronto sociale e politico anche aspro. Ricordo nel '78 quando da solo in fabbrica alla Ise aderii allo sciopero per il rapimento di Aldo Moro e si fece la grande assemblea alla Marelli di Arzignano. Le grandi lotte alla Marzotto dei tessili con l'abbattimento della statua con lui e Golfo Palmieri della Cgil e Veronese della Uil.
"Di una grande dote - continua Rolando - era ricco il Bruno: l'umanità che tutti avvertivano di primo acchito, ora si direbbe empatia, e che lui aveva a tonnellate. Addio carissimo Bruno; mi salutavi a volte dicendoci che sbagliavamo ma poi mi confidavi che nel segreto dell'urna a volte votavi come noi. Con un sorriso e una battuta in dialetto che tutto stemperava. E sono rimasto con il dubbio...".
Dopo l'annuncio di Giovanni Rolando sono iniziati a giungere alla redazione messaggi di cordoglio per l'improvvisa scomparsa avvenuta oggi 8 novembre di un grande uomo e un grande sindacalista Bruno Oboe.Â
Iniziamo con un collega Raffaele Consiglio, segretario generale della CISL Vicenza, che così ne ricorda la figura: "Bruno ha fatto la storia della nostra organizzazione sindacale, impegnandosi fin dal 1963 per i diritti dei lavoratori e diventando ben presto una figura di riferimento per un'intera generazione di sindacalisti. Ha attraversato con un ruolo da protagonista alcune delle pagine più significative e complesse di quella stagione sociale e sindacale: dal '68 valdagnese, alla fase storica del sindacalismo italiano, all'impegno sulla formazione dei gruppi dirigenti e del pensiero sociale."
"L'orgoglio e la passione - continua il segretario generale - sono stati i tratti caratterizzanti della sua storia sindacale, che lo ha portato a ricoprire il ruolo di Segretario generale della CISL di Vicenza dal 1975 al 1985 e poi molti altri incarichi in CISL ed in politica. Esperienze con un unico spartito, quello dell'impegno sociale e politico per il lavoro e la giustizia. Con la sua scomparsa ci lascia un maestro leale, fermo, autorevole e responsabile, interprete delle diverse stagioni sindacali e sociali. Perchè Bruno sapeva discutere con grande tenacia, lottando per i propri obiettivi, ma era anche consapevole che quelle lotte non dovevano essere fini a se stesse: il vero obiettivo era sempre trovare un accordo, concludere le trattative. Il suo approccio era sempre costruttivo e inclusivo, con una visione rivolta in primis al bene dei lavoratori, ma anche ad una crescita più ambia di tutta la nostra società . Con questo spirito, la sua generazione di sindacalisti ha tenuto insieme la nostra Repubblica nel secondo dopoguerra, anche nelle fasi più difficili."
"Per tutte queste ragioni - conclude Consiglio - oggi ci lascia un'eredità importante, che come CISL, ma vorrei dire come tutto il sindacalismo, dobbiamo saper cogliere: far sì che il sindacato, soprattutto nei momenti difficili del Paese, continui a essere una forza di responsabilità e un laboratorio di confronto. La statura della sua figura pubblica, però non può far passare in secondo piano anche quello che Bruno è stato a livello personale per tutti noi: un amico affettuoso e sempre attento, e questo è ciò che ha fatto di lui non solo un grande sindacalista ma un grande uomo."
Continuiamo ora con il commosso messaggio con cui Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, rende omaggio: "Bruno Oboe ci lascia una grande lezione di onestà , coerenza ed etica. Ha scritto la storia del Veneto. Credo che l'eredità di Bruno Oboe sia la sua coerenza, l'impegno, l'onestà di un galantuomo, un sindacalista che seppe incarnare il motto di Giulio Pastore, ‘Il sindacato è dei lavoratori o non è'. Un giusto, un uomo che seppe restare sempre dalla parte degli ultimi e dei più deboli con un raro senso etico."
"Dobbiamo rendere omaggio alla figura di un uomo che ha fatto la storia del Veneto in un ruolo chiave in una regione chiave - ha detto Ciambetti - anche in anni drammatici come quelli segnati dal terrorismo quando essere dirigente sindacale significava essere veramente in prima linea, in trincea. Se l'Italia seppe reggere e vincere la sfida contro Il terrorismo difendendo la democrazia fu grazie a uomini come lui. Il suo lavoro di sindacalista non fu solo determinante per il movimento operaio e dei lavoratori ma per l'intera società veneta: fu tra quelli che traghettarono la nostra Regione dalla povertà di una società ancora rurale alla ricchezza del policentrismo diffuso, impegnandosi sempre affinché i più poveri e i lavoratori non fossero esclusi dal benessere."
"Seppe anticipare i tempi - conclude Ciambetti -, capire le contraddizioni e aprire la strada alle nuove tendenze: non è un caso se fu tra i primi a coinvolgere ai vertici sindacali anche le donne. Cattolico democratico contribuì anche al dibattito politico regionale con quella verve e intelligenza che tutti gli riconoscevano. Negli ultimi anni è stato particolarmente critico e scettico verso molti aspetti della politica contemporanea nella quale non si riconosceva perché non vi vedeva la passione autentica e gli alti ideali che avevano ispirato la sua vita. Ci lascia un esempio unico."
Ascoltiamo ora Stefano Fracasso, capogruppo in consiglio regionale del Veneto del Partito Democratico, che esprime così il suo cordoglio: "Bruno ha incarnato l'attenzione e la passione per i lavoratori veneti e i loro diritti. Ha guidato con grande responsabilità e partecipazione il sindacato negli anni più intensi della crescita della nostra regione. Esigente con la politica, non ha mai smesso il suo impegno che lo ha visto protagonista di un sindacalismo concreto, mai ideologico.
""A nome della Anche la CGIL di Vicenza, attraverso il suo segretario generale Giampaolo Zanni, ha inviato un messaggio di cordoglio: "Per la scomparsa di un protagonista di primo piano delle lotte sindacali e del movimento operaio vicentino del secondo dopoguerra. In quel periodo, grazie a grandi lotte collettive, le istanze di partecipazione, di giustizia sociale e di riconoscimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, diritti sociali e diritti nei luoghi di lavoro, hanno trovato risposte positive per i protagonisti del tempo e per le generazioni successive, conquiste che oggi purtroppo sempre più vengono messe in discussione a causa del prevalere di logiche incentrate solo sull'interesse di pochi, a danno del bene comune."
Il Sindaco di Vicenza Achille Variati si è invece espresso con in questi termini: "Esprimo il cordoglio dell'amministrazione comunale e provinciale per la scomparsa di Bruno Oboe, non solo un faro per il mondo del lavoro e dei diritti, con la sua lunga attività di sindacalista, ma anche un protagonista della vita politica regionale degli anni '90. Una delle ultime volte in cui ho incontrato Bruno è stata lo scorso anno durante la manifestazione dei sindaci vicentini a Recoaro per sostenere i lavoratori dello stabilimento di imbottigliamento e la salvaguardia dei marchi storici. Bruno volle incoraggiare i sindaci che indossavano la fascia tricolore a proseguire in quella battaglia e, in quell'incoraggiamento, pur con la voce indebolita dalla malattia, c'era tutta la sua grande forza di uomo ispirato da solidi valori che non ha mai tradito in tutta la sua vita. Era un uomo tutto d'un pezzo e ha sempre svolto con grande impegno e passione la sua attività in difesa dei diritti dei lavoratori nei prestigiosi ruoli di segretario della Cisl provinciale, regionale e poi anche con incarichi nazionali; incarichi di vertice che non gli fecero mai perdere la passione e la determinazione del sindacalista di base, privilegiando il dialogo e sapendo quando era il tempo della lotta e quando il tempo degli accordi."
"Bruno Oboe - continua il sindaco - incontrò anche la politica attiva e la interpretò in modo "atipico": a metà degli anni '90 ricevette, infatti, l'importante incarico di guidare il Partito Popolare regionale dopo la fine della Democrazia Cristiana, e lo fece senza mai indietreggiare, spinto dalle sue convinzioni, senza farsi rallentare dai riti delle segreterie politiche, sfuggendo ai compromessi anche di fronte al rischio di scontri interni al partito. Faceva a modo suo, guidato da grande rigore e sobrietà nella vita pubblica, come in quella privata. Era un uomo semplice ma con una grande forza morale, che ha dedicato tutta la sua vita ai diritti per garantire giustizia ed eguaglianza, dimostrandosi sempre un attento custode dei principi della Costituzione. Ci conoscevamo da quarant'anni, dal suo letto in ospedale il sorriso era lo stesso di sempre, sereno e consapevole della sua malattia: la serenità di un uomo giusto. Il suo ricordo rimarrà nel cuore di tanti."
Il deputato Federico Ginato ricorda così la figura di Bruno Oboe: "Un uomo schietto ed estremamente generoso che non si tirava mai indietro quando c'era da dare un consiglio. Nel sindacato ma anche nel suo impegno in politica, come segretario regionale del Partito Popolare, e non ultimo come presidente della casa di riposo di Valdagno, Bruno Oboe ha sempre saputo e voluto mettersi al servizio della comunità , innamorato del vicentino e attento osservatore della realtà qual era."
Concludiamo con il ricordo di Otello Dalla Rosa: "Piango, assieme a tutta Vinòva, la scomparsa di Bruno Oboe, un uomo che sapeva unire alla giovialità nei rapporti umani l'intransigenza nel difendere i diritti dei lavoratori. La sua visione anticipatrice, il suo impegno sociale pluridecennale, genuino e sanguigno, il suo carattere trascinante, da autentico leader, resteranno per tutti un riferimento che non dimenticheremo. Oboe è stato il rappresentante di un mondo cattolico progressista e di un sindacalismo che considerava beni irrinunciabili gli ideali di giustizia e libertà , la difesa del lavoro e
dei diritti di tutti."
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.