Carta e il procedimento per presunti danni ad Aim: chiamiamo Vianello a farci da manleva
Venerdi 16 Marzo 2012 alle 09:36 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 230
A conoscere bene Aim c’è anche Bruno Carta almeno per il periodo in cui ha seduto nel suo Cda, ai tempi di Giuseppe Rossi, uno dei tre sottoposti, con Carlo Valle e Gianni Giglioli, al processo penale in corso per i fatti della piattaforma di Marghera che così tanto hanno occupato le pagine dei media in fase di indagine da esserne scomparsi totalmente ora che ad occuparsene non è la politica ma la giustizia dagli stessi media chiamata in causa.
Bruno Carta è interessato, invece, a un procedimento correlato per danni per cui ci è parso opportuno ascoltarlo per continuare a dare informazioni ai lettori nonostante le minacce e le intimazioni al silenzio che continuiamo a ricevere dall’azienda municipalizzata e di cui riferiamo a pagina 3.
Carta, ad oggi sono due le udienze penali svolte, la prossima è quella del 23 marzo in cui è attesa con interesse specialmente da Gianni Giglioli la testimonianza di Dario Vianello, il dirigente chiave da decenni di Aim
Nella prima udienza penale sul processo hanno sentito come teste solo Emanuele Agugiaro, il maresciallo della Gdf che ha seguito le indagini, e chi vi ha assistito mi ha riferito che il processo non porterà a niente e che anzi gli stessi avvocati, tutti, anche quelli che rappresentano il Comune, hanno detto che questo è un processo che non si concluderà in niente perché è matematicamente certo che va in prescrizione probabilmente addirittura prima della chiusura del processo di primo grado perché ormai sono già passati sei anni e mezzo dai fatti e con cento testi da sentire …
L’udienza di oggi è del processo civile o di quello penale, quello contro Ecoveneta o contro il gruppo di amministratori?
Anche quello Ecoveneta è civile, questo è quello penale contro Giglioli e Rossi. Hanno sentito come teste solo il maresciallo Agugiaro, ora ci sono cento testi, quindi va in prescrizione prima ancora che sia chiuso il processo di primo grado
Lei non è coinvolto in questo procedimento?
No, no, nessuno di noi ex membri del Cda è coinvolto. Ma lo siamo nei procedimenti civili, quello che riguarda anche Ecoveneta, che non è ancora cominciato e che è stato attivato da Aim, uno contro Ecoveneta e l’altro contro di noi ex amministratori
In quale dei due è stato chiamato in causa Vianello?
Quello contro di noi
È stato chiamato in causa come testimone o come?
Come colui che ci fa da manleva
Quindi Aim stessa ha fatto la denuncia?
No, Aim ha fato una causa civile con richiesta di danni perchè noi ex amministratori, ma non solo noi, cioè noi, il CdA prima di me e tutti i revisori dei conti, se saremo ritenuti colpevoli dovremo rimborsare il danno.
Per il terreno di Marghera?
Sì parliamo solo di Marghera
E Vianello come è stato chiamato in causa in questa faccenda
Questa è la causa civile che hanno fatto loro, noi abbiamo prodotto le nostre memorie difensive e abbiamo chiamato in causa Vianello a farci da manleva. Cioè noi riteniamo di non essere colpevoli e abbiamo depositato più di mille pagine di memorie difensive, ma nella malaugurata ipotesi che fossimo ritenuti colpevoli di aver creato un danno noi lo abbiamo fatto perché ci sono stati dei consulenti e c’è stata la struttura dell’Aim col direttore generale che ci ha detto che tutti gli atti andavano bene. Quindi se noi abbiamo sbagliato abbiamo sbagliato perché chi doveva svolgere questo ruolo non lo ha svolto e quindi chiamiamo in causa Vianello a farci da manleva, cioè a pagare per noi. Il giudice ha ammesso questo perché ha ritenuto valida questa tesi e, quindi, ha chiamato in causa Vianello e gli ha dato un certo periodo di tempo perché lui eventualmente faccia le sue controdeduzioni. La prima udienza è stata fissata a partire dal marzo di quest’anno. Vianello ha avuto il tempo di tre mesi per fare tutte le sue osservazioni ed ora il giudice deciderà definitivamente se Vianello è in causa oppure no. Al 99% è in causa. Io sono assolutamente sereno. Prima di tutto perché sono convinto che abbiamo fatto un’operazione nonostante tutto giusta. Poi perché adesso a Venezia per quell’area c’è stato un accordo firmato tra Zaia e il sindaco di Venezia che ha individuato il polo tecnologico di sviluppo a livello regionale, il polo di sviluppo turistico e tecnologico del Veneto proprio in quell’area. Area in cui ci sono anche i 23mila metri quadri di Marghera. Ciò significa che se noi l’abbiamo pagata 5,5 milioni ora come minimo ne vale almeno il doppio
Questo non era prevedibile prima …
Certo che era prevedibile, ci sono tutte le mie relazioni
Quindi sapevate che poteva diventare un polo di sviluppo
Io prima di mettermi fare l’imprenditore ho lavorato otto anni in giunta regionale e quando mi sono licenziato dalla giunta regionale ero un dirigente della Regione Veneto, a capo della  segreteria del presidente regionale. Io ho tutta un’esperienza alle mie spalle e tra i miei amici c’è il direttore del  polo di sviluppo di Venezia, ci sono tutti i migliori funzionari della Regione Veneto, dal segretario regionale al dirigente del bilancio eccetera. Prima di comprare io sono stato interessato al fine di seguire questa cosa,  ho guardato e ho visto tutta quell’area lì. Io prima di esprimere un parere favorevole all’acquisto ho fatto tutta una serie di passaggi che sono documentati con la relazione firmata da me e depositata agli atti e vista dall’ingegner oppure Milan che era la dirigente, la funzionaria che mi seguiva per Aim. Tutte queste cose sono state spiegate in quei documenti, in cui io dicevo che secondo me l’operazione andava fatta. Al di là di tutte le rogne, di tutti i casini che ha fatto Ecoveneta con Rossi in ogni caso ne valeva la pena per tre motivi. Prima di tutto perché in ogni caso l’attività in se stessa era un’attività remunerativa una volta sistemati i problemi, poi perché, finita l’attività remunerativa quest’area diventerà strategica per i futuri sviluppi di Venezia perché queste cose qui sul Pat di Venzia, sul piano di sviluppo dell’ente porto eccetera  erano già scritte ancora prima che ce ne occupassimo. Questo è un progetto partito ancora nel 2002- 2003, piano di sviluppo regionale, ma nessuno legge le carte ... La mia terza considerazione era: nel momento in cui nel piano di sviluppo regionale noi abbiamo una delle poche concessioni per il trattamento e lo stoccaggio di rifiuti tossico-nocivi e pericolosi chiediamo il trasferimento di questa concessione in altra area più adatta. Detto che basta ricordare quello che era disposta a pagare 20 milioni di euro la società fatta da Enel e FTV per mettere  un centro di stoccaggio all’arsenale di Vicenza, bastava portare questa concessione in un altro sito che al confine tra provincia di Vicenza e Padova, per servire le due provincie,  e quell’area lì la rivalutiamo come area turistica o per fare un parcheggio o per fare un altro tipo di attività . Se si legge il nostro piano industriale c’è scritto tutto prima ancora dell’inchiesta. Faccio un altro esempio: un parcheggio a raso all’aeroporto di Tessera è stimato mille euro al metro quadro, allora quell’area lì ha un grande valore solo ad utilizzarla come parcheggio per le grandi navi da crociera. Tenendo conto che nel programma di sviluppo di Venezia, che è un programma che torna indietro di 15 anni, è prevista la chiusura sostanzialmente del ponte della Libertà ed il blocco di tutto il traffico in quella zona con la conseguente costruzione di una navetta che parte proprio da 100 metri da dove ci sono i 23mila metri quadri dell’area di Maghera di proprietà dell’Aim. Quindi tutti coloro che vanno ad imbarcarsi sulle grandi navi da crociera o tutti coloro che vogliono visitare Venezia hanno la navetta vicinissima ai 23mila metri quadri alcuni coperti il cui avremmo potuto anche fare qualche piano adibito a parcheggio. Aim nel suo statuto può fare parcheggi, quindi rientravamo completamente nello statuto Aim. Vuol dire che se noi avessimo riqualificato l’area per adibirla a parcheggio, il terreno avrebbe raggiunto un valore non dico come quello di Tessera ma sicuramente di 700 euro a mq che per 23mila mq fa 15 milioni di euro. In più ci sono tutti gli uffici e negli uffici se Aim anche adesso volesse, così come adesso ha fatto Ascopiave che ha aperto uffici a Vicenza e a Sandrigo per venire a far concorrenza ad Aim per vendere energia elettrica e gas, l’azienda di Vicenza potrebbe costruire nella sua proprietà , era già scritto nel mio piano, uffici per la vendita di gas ed energia elettrica nella zona di Marghera Mestre e Venezia: avevamo già gli uffici pronti, avevamo già creato un punto fuori dalla città di Vicenza. La stupida e oscena scelta di andare in house ha bloccato per tre anni tutta questa roba qua.
Secondo lei perché non ne parla nessuno della malleva di Vianello che apparirebbe importante anche in termini “politici†e marginale lo è solo fino ad un certo punto?
Noi fino ad oggi non avevamo ancora fatto comunicazioni al riguardo perché la sicurezza matematica che questo avvenga è alla prima udienza. Gli atti che ha fatto il giudice nei confronti di Vianello sono atti preliminari per ritenere ammissibile la manleva e, perciò, gli ha dato tre mesi di tempo per le controdeduzioni. Vianello nel depositarle ha chiamato in causa la sua assicurazione perché vuol dire che ha paura. E la sua assicurazione chiamata in causa ha chiesto altri tre mesi per fare le sue controdeduzioni. Ufficialmente Vianello sarà chiamato in causa alla prima udienza …
Fa in certo senso sorridere questa vicenda. Aim denuncia per danni qualcuno, questo qualcuno dice che non è responsabile ma che potrebbe esserlo il direttore generale. E se Vianello venisse ritenuto responsabile fa pagare l’assicurazione che è pagata da Aim …
Per questo è una cosa assurda questa, questa sarà un’altra farsa perché in realtà il danno non c’è, per tutti i motivi che ho spiegato sono strasicuro che il danno non c’è, anzi saremo noi poi che chiederemo i danni di mancata gestione dell’azienda in questi quattro anni.
Del periodo di Fazioli intende
Di Zanguio, di Fazioli, perché loro in questi quattro anni hanno pagato stipendi senza attivare l’azienda (aim Bonifiche, ndr), senza venderla, senza curarne gli interessi e senza adottare il piano industriale che o avevo fatto che poi si è dimostrato totalmente giusto.
E poi… Il resto (sull’intreccio con la politica, sull’annuncio di querele verso suoi esponenti di spicco attuali e non solo …) lo pubblicheremo nel prossimo numero in attesa di chissà quale nuovo passo contro VicenzaPiù per evitare che noi raccontiamo ai cittadini di Vicenza, proprietari di Aim, quello che gli interessati sono disponibili a riferire con un minimo di credibilità . Se solo qualcuno glielo chiedesse. Oltre, ovviamente, ai giudici, gli unici competenti ad emettere una sentenza.
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