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Breda licenzia Masolo

Di Filippo Zenna Lunedi 7 Gennaio 2013 alle 23:49 | 0 commenti

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«Cambiare l'allenatore fa parte delle funzioni di un presidente». Non poterlo fare è stato un chiaro segnale di delegittimazione. Così Massimo Masolo ha deciso di passare dalle minacce dei giorni scorsi alle dimissioni concrete: non è più lui il presidente del Vicenza. Non ha atteso nemmeno d'entrare in Consiglio d'amministrazione - che s'è riunito nel pomeriggio per poi riaggiornarsi al 4 febbraio per scegliere il successore - per comunicarlo.

Troppo freddo il rapporto con i soci per imporre le proprie idee o quantomeno tentar di ricucire. La società s'era opposta fermamente al licenziamento di Roberto Breda, che Masolo avrebbe licenziato già dopo il ko di Vercelli, ed alla fine la testa saltata è stata quella del presidente. Per sua scelta, non per forzature. Masolo avrebbe potuto restare, condividere il percorso di fiducia a Breda e Cristallini scelto dalla proprietà. Ma sarebbe stato un autogol dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, dopo l'aut aut lanciato pubblicamente. Di qui l'addio ed inevitabilmente qualche frecciatina al vetriolo nei confronti della proprietà: «Non è un'aggressione o un contrasto, è una visione diversa», così Masolo ha preso le distanze da Cassingena e dallo zoccolo duro della società biancorossa. Che non ha messo neppure a disposizione la sala stampa del Menti per la conferenza del presidente dimissionario, spostatosi al Max Medical di via Anconetta per parlare alla stampa. Il piano di Masolo, che s'è autodefinito «innovatore» pare prevedesse l'affidamento della panchina al divin codino Roberto Baggio o in alternativa al mastino Walter Novellino. Ma dal resto del Cda ha incassato solo rifiuti, giustificati solo in parte dallo stato di "società in vendita". Insomma, la battaglia l'ha vinta Roberto Breda. Il Cda s'è schierato con lui portando alle dimissioni di Masolo. Ma le battaglie vere da vincere ad ogni costo inizieranno dal 26 gennaio, dalla trasferta sul campo del Cesena. In ballo c'è la salvezza, in discussione c'è il futuro di un'intera società. Più importante di un atto comunque forte come le dimissioni di Masolo.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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