BPVi, il ruvido Mion ha già mandato a quel paese Iorio secondo lo "sciocchezzaio bancario" su Lettera43
Giovedi 29 Settembre 2016 alle 10:17 | 0 commenti
Arrivato a Vicenza nel 2015 come salvatore della patria dopo lo scoppio dello scandalo della Banca popolare di Vicenza (BpVi), e superato anche l’ostacolo della successiva e rumorosa caduta di Gianni Zonin, ora per l'amministratore delegato Francesco Iorio tira una brutta aria. Sembra infatti che il ruvido neo presidente Gianni Mion, dopo qualche settimana di annusamento, l’abbia mandato a quel paese. ASSENZA NON GIUSTIFICATA. In particolare, all’ex braccio destro di Gilberto Benetton non è andata giù che Iorio abbia disertato, senza alcun preavviso né spiegazione, una riunione convocata dal presidente con tutta la prima linea dirigenziale dell’istituto.
E non è un caso che subito dopo l’episodio il board della banca abbia respinto al mittente il piano industriale di Iorio, chiedendogli di riscriverlo su basi completamente diverse perché giudicate scarse sia la previsione di riduzione dei costi sia di aumento dei ricavi.
Ora il piano, che deve essere pronto per il 12 ottobre 2016, è di fatto nelle mani dei consulenti di Boston Consulting (società scelta di Mion).
STIPENDIO DA 1,5 MILIONI NEL MIRINO. Ma ciò che più brucia a Iorio è la richiesta di alcuni consiglieri di dare un taglio netto sia al suo stipendio (sta intorno al milione e mezzo di euro) sia a quello dei manager di prima fascia che lo stesso Iorio si è portato dietro.
A Vicenza, tra un piatto di polenta e baccalà e l’altro, si scommette su un divorzio a breve.
di Occhio di lince dallo "sciocchezzaio italico" su Lettera43
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.