BPVi e Veneto Banca: si lima Decreto legge, Cdm domattina. La rabbia degli azionisti in Veneto potrà sfociare in un ricorso
Sabato 24 Giugno 2017 alle 21:54 | 0 commenti
Si svolgerà domani mattina il Consiglio dei ministri per il decreto sulla Banca Popolare di Vicenza e su Veneto Banca che devono andare in liquidazione. Lo apprende l'ANSA da fonti digoverno. La riunione, ipotizzata ma non convocata per oggi, si terrà domani - sottolineano le fonti - non a causa di difficoltà oproblemi particolari, ma perché si sta in queste ore limando il testo in contatto con tutte le istituzioni coinvolte. In ognicaso, fanno notare dal governo, verrà rispettato l'impegno preso dal Mef ad approvare il provvedimento entro il fine settimana. Intanto secondo L'Huffington Post la rabbia degli azionisti in Veneto potrà sfociare in un ricorso contro la soluzione ipotizzata.
Rabbia e preoccupazione, scrive tra l'altro L'Huffington Post, sono i sentimenti dominanti tra soci e correntisti di Popolare di Vicenza e Veneto Banca mentre parte il countdown della liquidazione. Non accettano che la parola 'fine' sia posta con un decreto del Governo. E c'è già chi pensa, come Andrea Arman, avvocato di riferimento dell'associazione di Don Torta, di ricorrere alla magistratura: "Il Governo, con un decreto che interviene anche sulle obbligazioni, ossia su un rapporto fra privati, compie un atto contrario alla legge - spiega - per il quale ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica di Roma".
Il Veneto e il suo territorio temono la 'desertificazione' bancaria dopo l'operazione Intesa Sanpaolo, che vuole rilevare solo la parte 'saba' di Montebelluna e Vicenza e attribuire alla bad bank tutti i crediti deteriorati e gli oneri dei contenziosi.
"Il sentimento prevalente dei soci - dice il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero - è di grande amarezza, l'auspicio è che Intesa abbia la sensibilità di comprendere come questo territorio, centrale per la ricchezza del Nordest e dell'intero Paese, sia da decenni legato a doppio filo con le due ex popolari". "Il nostro sistema di Pmi ha necessità di un credito tagliato su misura, e non erogato o negato secondo criteri standardizzati nazionali o europei".
Risposte dal Governo e dal ministro Padoan, le chiede il governatore Luca Zaia. "Cos'è successo in appena una settimana per passare da una ricapitalizzazione precauzionale da 1,2 miliardi alla vendita di due banche a un euro? Quale posizione ha tenuto il Governo in Europa?". "Se questa prospettiva fosse stata illustrata agli imprenditori in altri tempi probabilmente offerte sul territorio se ne sarebbero trovate. Penso per esempio alla nostra finanziaria Veneto Sviluppo, cui è sempre stato chiesto di trovare capitali sul mercato, ma non di acquistare due banche a un euro. Due condizioni un po' diverse".
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