Bossi e le opposizioni: "Misure fumose": il senatùr scarica Tremonti. Borsa a + 4,1%
Venerdi 12 Agosto 2011 alle 00:14 | 0 commenti
				
		
		Rassegna.it  -  Il Senatùr scarica Tremonti: "Discorso poco chiaro. O si tagliano le pensioni o i patrimoni. O si toglie ai ricchi o ai poveri". Bersani: "Non tremino i polsi, adesso serve decisione". Casini e Di Pietro: "Demagogia". Bocchino: "Servono misure concrete"
Tremonti (mentre la Borsa di Milano segna finalmente un poderoso + 4,1%, n.d.r.) non convince le opposizioni, ma neppure la Lega. A quanto pare le misure proposte dal ministro dell'Economia alle commissioni congiunte di Camera e Santo per uscire dalla crisi non hanno avuto l'avallo di Bossi.		
Il leader della Lega ha infatti giudicato "fumoso" l'intervento di  Giulio Tremonti. "Mi è sembrato fumoso - ha detto lasciando la Sala del  Mappamondo a Montecitorio - Il problema è che o tagli le pensioni o  tagli i patrimoni. Dunque o i poveri o i ricchi". "Temo ci sia un  tentativo per far saltare il governo", dice il Senatùr a proposito della  crisi economica. Una crisi, in gran parte causata da "tutto il casino  che hanno fatto uscire".
Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini  invece bocciano la proposta del governo di modificare l'articolo 41  della Costituzione sulla libertà di impresa. "Non c'è nessuna ragione"  di modificarlo, ha detto il segretario del Pd, "di liberalizzazioni io  me ne sono occupato e non ho mai visto nessuno appellarsi all'art. 41,  semmai il contrario". "E' demagogia" ha tagliato corto il leader Udc.
"Chiedo  formalmente che al Governo non tremi il polso - ha continuato Bersani -  Serve un po' di decisione per favore. Non si può venire qui a dire che  le scelte politiche le dovremo fare... Ma cosa aspettiamo? Non dobbiamo  essere allarmati, siamo un grande Paese e ne verremo fuori. Ma  preoccuazione e decisione, questo si". 
Le proposte del Pd  riguardano: Riduzione della spesa pubblica, a partire dal numero dei  parlamentari; liberalizzazioni e lotta all'evasione fiscale, chi ha di  più deve dare di più. Sono i quattro pilastri su cui si regge il piano  di fuga dalla crisi dettato dal segretario di fronte al ministro  dell'Economia Giulio Tremonti. 
"Il commissariamento di cui parlano i  giornali è un dato di fatto: dobbiamo avere la capacità di capire che  noi siamo stati commissariati e non abbiamo armi per opporci al  commissariamento, noi dobbiamo prendere atto che il commissariamento  c'è". Ha invece incalzato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini  davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio.  Casini ha inoltre aperto ad un contributo una tantum per i redditi più  alti ma dice no, almeno per ora, alla patrimoniale. 
"Le misure che  ha enunciato per ora il governo sembrano molto lontane dall'obiettivo di  una manovra aggiuntiva che nel 2012 dovrebbe essere dell'ordine di 20  miliardi di euro". Lo afferma il direttore generale di Confindustria,  Giampaolo Galli, al Tg1, dopo l'audizione.
"Se devono fare modifiche  alla manovra dopo due settimane dalla sua approvazione vuol dire che  quella manovra era una schifezza". Così il leader dell'Idv, Antonio Di  Pietro: "Diteci cosa volete fare di concreto, queste passerelle non  servono a niente. Affronteremo senza preconcetti quello che ci direte,  ma se non sapete cosa fare lasciate fare a noi che sappiamo fare le cose  meglio". Anche Italo Bocchino di Futuro e Libertà considera "fumoso" il  discorso di Tremonti. "Servono ricette concrete, come la riforma  fiscale e l'abolizione delle provincie, non passerelle come queste, che  ci hanno ancora una volta deluso.
Relativamente all'ipotesi di taglio  degli stipendi dei dipendenti pubblici, interviene la Fp Cgil: "Siamo  di fronte a un attacco senza precedenti al lavoro pubblico", afferma in  una nota il segretario generale Rossana Dettori. "Stamattina - si legge  in una nota - il ministro Tremonti in Parlamento ha affermato che la Bce  nella lettera inviata al presidente del Consiglio, ha chiesto un  provvedimento di taglio degli stipendi dei lavoratori delle pubbliche  amministrazioni. Si svela a puntate, non avendo dato queste informazioni  ieri nell'incontro con le parti sociali, un attacco senza precedenti a  tanta parte del lavoro dipendente".
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