Bonomo (Confartigianato): "Le spese inutili per il Sistri vanno rimborsate"
Mercoledi 24 Agosto 2011 alle 12:04 | 0 commenti
Confartigianato Vicenza - Con la pubblicazione del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (manovra correttiva di Ferragosto) sulla Gazzetta Ufficiale dello stesso giorno, è stato abrogato il Sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti meglio conosciuto come Sistri. L'articolo 6, comma 2 del decreto legge stabilisce che a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto sono abrogati i due decreti ministeriali che regolamentano il Sistri e tutto il relativo sistema sanzionatorio previsto. Ma il decreto dovrà ora essere convertito in legge entro sessanta giorni, quindi entro il 12 ottobre prossimo.
Le attività che avrebbero dovuto applicare il Sistri dal 1° settembre 2011 (imprese con più di 500 lavoratori, recuperatori, smaltitori e trasportatori con autorizzazione al trasporto superiore a 3000 tonnellate/anno) non dovranno farlo, ma dovranno continuare - come recita il comma 3 dello stesso articolo - ad adempiere nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico nonché del formulario di identificazione.
«Ci aspettavamo questa decisione». È questo il primo commento del presidente di Confartigianato Vicenza alla notizia dell'abrogazione del Sistri riportata nel decreto legge sulle misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria.
«Era nell'aria, le critiche al Sistri erano continue e le proroghe ottenute per l'avvio del sistema di tracciabilità dei rifiuti erano indicative di come stavano andando le cose. La situazione è poi degenerata un paio di mesi fa quando, in occasione del click day, è apparso evidente a tutti che il sistema non funzionava e di conseguenza le aziende non erano in grado di affrontarlo. Proprio in quell'occasione si è capito anche quanto era distante il Ministero dell'Ambiente dalle imprese: noi dicevamo che il Sistri non funzionava in alcuna maniera, il Ministero diceva che a parte qualche caso tutto era a andato bene». «Nel primi giorni di agosto - continua Bonomo - abbiamo organizzato gli ultimi incontri (in tutto sono stati ben 85 dal 2010) per spiegare ai gestori come utilizzare il Sistri. Gli imprenditori presenti erano molto preoccupati».
«Sono mesi che stiamo spingendo affinché tutto il sistema venisse rivisto - spiega Bonomo - e oggi esprimiamo la nostra soddisfazione per questa decisione del Governo. Ci aspettiamo ora che con la legge di conversione del decreto non si torni indietro, ma si mantenga fino in fondo l'abrogazione del Sistri. A questo punto lo chiediamo con forza e ci aspettiamo anche un altro segnale da parte del Governo, ovvero la restituzione di quanto gli imprenditori hanno versato in questi 2 anni. Secondo i nostri conteggi, visto che il Ministero non dice nulla al riguardo, si stima che solo nella provincia di Vicenza siano stati versati inutilmente contributi per circa 2 milioni e mezzo di euro e in Veneto stimiamo una cifra di circa 17 milioni. La nostra posizione è chiara: il Sistri non è mai stato avviato, quindi il denaro va restituito.
Veramente si pensa che con il Sistri sarebbero cessati i traffici illeciti di rifiuti? Controllando chi già è in regola? La sensazione che invece abbiamo avuto fin dal primo giorno è che questo sistema avrebbe solo aumentato le sanzioni per errori formali o ritardi nelle operazioni amministrative».
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