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Bonifica porto Marghera, vertice a Venezia: Nuove regole per disinquinare l'area

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 24 Novembre 2012 alle 18:05 | 0 commenti

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Renato Chisso, Regione Veneto - I "Protocolli Operativi" che rendono esecutivo l'Accordo di Programma sulla bonifica di Porto Marghera disegnano una semplificazione delle procedure per il disinquinamento dell'area che costituisce un esempio unico in Italia, non derogando ad alcuna delle normative in questa complessa e delicata materia. E' quanto verificato stamani nel corso dello specifico incontro svoltosi a Palazzo Balbi di Venezia alla presenza delle istituzioni e delle organizzazioni interessate.

"Le modifiche introdotte con i Protocolli - ha sottolineato l'assessore regionale Renato Chisso - puntano alla semplificazione tecnico - amministrativa e a garantire tempi certi nelle attività di controllo, chiudendo definitivamente una parentesi di immobilismo procedurale durata un decennio. I tempi del procedimento amministrativo si riducono a circa 4 mesi, mentre in precedenza potevano essere necessari anni per l'approvazione definitiva dei progetti di bonifica. Sono soddisfatto anche l'adesione dell'Associazione industriali di Venezia", ha aggiunto Chisso, informando che "entro dieci giorni ci sarà un incontro con il Comune e l'Eni per risolvere la questione delle loro aree".
Il primo protocollo operativo riguarda la caratterizzazione dei siti. Ne deriva una novità sostanziale: il Piano di Caratterizzazione non necessita di preventiva autorizzazione, a condizione che venga seguito il Protocollo stesso, con tempi dunque estremamente ridotti rispetto alla tradizionale lunga procedura di autorizzazione. Il secondo protocollo riguarda le modalità di intervento di bonifica e di messa in sicurezza dei suoli e delle acque di falda; che individuate tecnologie di bonifica standardizzate che possono essere utilizzate nell'area del SIN, Sito di Interessa Nazionale. La bonifica delle acque di falda viene attuata per mezzo del sistema pubblico, costituito dai marginamenti e drenaggi realizzati dal Magistrato alle Acque sul perimetro dei Canali Industriali e dagli impianti Regionali del Progetto Integrato Fusina. Di fatto, con l'adesione al sistema PIF le ditte non hanno più l'onere di bonificare le acque di falda e devono predisporre e attuare esclusivamente il progetto di bonifica dei suoli.
Un altro protocollo riguarda i criteri per la determinazione delle garanzie finanziarie: gli Enti pubblici e le Società a completa partecipazione pubblica sono esenti dalla prestazione di garanzie finanziarie per l'esecuzione di interventi di bonifica relativi alle acque. Anche le imprese che hanno dimostrato la volontà di attuare gli interventi di bonifica avendo stipulato il contratto di transazione per la riparazione danno ambientale con lo Stato, sono esonerate dal prestare tali garanzie. Per quanto riguarda i suoli, la garanzia finanziaria è stata fissata al 10 per cento dell'importo dei lavori.
L'ultimo protocollo si riferisce alle attività sperimentali di bonifica dei siti contaminati compresi nel SIN di Venezia Porto Marghera, che non necessitano di autorizzazione per la loro attuazione. Questa semplificazione incentiva l'attività di sperimentazione e ricerca che le ditte possono proporre per gli interventi a Porto Marghera, sviluppando attività di bonifica anche innovative.
Entro la fine dell'anno verrà convocata un'altra Conferenza dei Servizi decisoria, durante la quale verranno approvati i progetti ora in discussione, a meno che le ditte i cui progetti di bonifica sono stati già discussi in fase istruttoria producano il materiale richiesto ad integrazione di quanto già presentato. Spetta ora al Ministero emanare velocemente i decreti che chiudono definitivamente l'iter amministrativo dei progetti di bonifica, sia per quelli approvati nella Conferenza dei Servizi del 15 novembre, sia per quelli che andranno ad approvazione entro fine anno.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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