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Blitz di attivisti "Vicenza si solleva" alla base di addestramento Nato-Eurogendfor di Santa Tecla

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 16 Ottobre 2016 alle 22:47 | 0 commenti

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Il movimento "Vicenza si solleva" rende nota una protesta alla base di addestramento Nato-Eurogendfor di Santa Tecla nel vicentino
Dopo il mostro di Borgo Berga, oggi 16 ottobre è stato sanzionato uno dei siti militari che opprimono il nostro territorio. Santa Tecla è uno dei nodi dell'apparato militare, assieme alla Ederle, al Dal Molin, al Coespu e alla Gendarmeria Europea, così come la Pluto e tante altre strutture, che hanno di fatto reso la nostra provincia una delle più militarizzate nel paese. Dieci anni fa la lotta contro il Dal Molin seppe esprimere la volontà di una comunità di non essere complice dell'industria bellica, rivendicando invece una riconversione ad usi civili delle basi militari.

Oggi lo stesso spirito ha animato decine di attivisti contro la guerra che hanno voluto così dire che non ci potrà mai essere nessuna tregua contro le basi di morte. L' ingresso della base di Santa Tecla oggi è stato smontato dagli attivisti che ne hanno tagliato le recinzioni e il cancello principale con flessibili e cesoie. La base d’addestramento Nato/Eurogendfor di Santa Tecla sui colli vicentini è il luogo dove avvengono le prove pratiche di addestramento del programma “European union police services training II” (Eupst-II). Nell’ultimo mese sono stati coinvolti 207 tra carabinieri e poliziotti di 26 Paesi (dalla Francia all’Albania, dal Camerun alla Grecia, Turchia e Stati Uniti). Ricordiamo tra queste la polizia turca, nota in questi ultimi anni per le tragiche repressioni del dissenso in quel paese. L’ultimo Wargame del 30 settembre 2016 era furbescamente nascosto dietro la neutralizzazione di un’attentato terroristico ma in realtà metteva in scena il classico scenario di repressione di manifestazioni di piazza da parte dei reparti di polizia.

Vicenza non vuole essere palcoscenico di Giochi di Guerra ed addestramento di polizie internazionali ma vuole essere Città di Pace e di cooperazione fra i popoli. Il blitz di oggi pomeriggio vuole a gran voce rivendicare che tutto il territorio sottratto dai dispositivi militari deve essere restituito alla collettività. Si tratta della seconda tappa del tour #vicenzasisolleva. Non finisce qui, la segnalazione ed il sanzionamento dei luoghi della nostra provincia soggetti a guerra, devastazione ambientali e finanziarie, continua!

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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