Blitz alla Miteni, deferite 14 persone
Venerdi 31 Marzo 2017 alle 12:16 | 0 commenti
Nel corso della mattinata di sabato 18 marzo un gruppo di circa 30 persone ha fatto ingresso all'interno dello stabilimento Miteni di Trissino, senza alcuna autorizzazione. In particolare, verso le 10.30, il personale addetto alla vigilanza della Miteni, allertava le forze di polizia, segnalando lo scavalcamento delle recinzioni esterne da parte di persone vestite con tute bianche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e un equipaggio della Polizia di Stato della Digos. Tuttavia, all'arrivo delle forze dell'ordine, i dimostranti si erano già allontanati. Dal sopralluogo effettuato immediatamente è stato constatato lo scavalcamento ed il danneggiamento della recinzione esterna, l'imbrattamento del suolo a ridosso dell'ingresso mediante vernice e l'accensione di fumogeni.
I dimostranti avevano esposto alcuni striscioni recanti le scritte "Miteni criminale l'acqua è un bene comune - Comitati difesa territorio Nord Est", "Diritto all'acqua pulita - Comitati difesa ambiente Nord Est", "Acqua libera dai Pfas #Vicenzasisolleva", "Sanzioniamo i responsabili del disastro ambientale" e a terra, con vernice bianca, le scritte "Chiudere la Miteni", "Veneto libero dai Pfas". Gli autori del fatto si sono allontanati subito dopo. Gli stessi dimostranti, sempre vestiti con tute bianche, si portavano, poco dopo, nel centro di Trissino, dove inscenevano il presunto inquinamento ambientale causato dalla Miteni. Sul posto sono arrivati ancora una volta la Digos e i carabinieri. Davanti al municipio, alcuni dimostranti hanno esposto uno striscione con la scritta "Chiudere la Miteni! #Vicenzasisolleva", mentre altri illustravano, anche con l'uso di megafoni, i motivi della protesta. Dopo circa trenta minuti il gruppo si è allontanato spontaneamente.
L'attività di indagine della Digos è poi consistita dell'acquisizione delle immagini dell'impianto di videosorveglianza della Miteni nonché nell'esame delle stesse,, unitamente a quelle effettuate sul posto. Alla fine dell'attività sono state denunciate 14 noti attivisti del centro sociale Bocciodromo di Vicenza, Arcadia di Schio e Pedro di Padova per i reati di violenza privata, violazione di domicilio, imbrattamento e manifestazione senza preavviso. Sono tutte persone da tempo conosciute alla Digos per il loro attiismo in movimenti antagonisti del Veneto, molti dei quali più volte deferiti all'autorità giudiziaria per reati in occasione di pubbliche manifestazioni.
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