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Mara Bizzotto, Lega Nord  -  Sul caso giudiziario Galvanica Pm di Tezze sul Brenta : “Una conclusione processuale che non capiamo e che ci amareggia”. “I Comitati non reagiscano con violenza: non è questo il modo giusto per ottenere giustizia”. “Sulla vicenda Tricom è stata scritta un’altra brutta pagina per Tezze e per tutti i suoi cittadini."

Questo l’amaro commento della Parlamentare Europea della Lega Nord, Mara Bizzotto, residente a Tezze sul Brenta, alla notizia dell’assoluzione degli imputati sul caso Tricom Galvanica Pm. 

“Aspettiamo di vedere le motivazioni del Giudice per fare una valutazione più approfondita su questa assoluzione –spiega l’onorevole- Ciò non toglie, però, che siamo fortemente amareggiati per una conclusione che non capiamo e che non condividiamo”

“Le richieste del PM, fatte appena una settimana fa, per una condanna a svariati anni di carcere, ci avevano fatto sperare che finalmente si fosse alla svolta definitiva con la chiara individuazione dei colpevoli, ed invece siamo punto e a capo – continua la Bizzotto- Ciò che mi addolora e che, penso, colpisce tutte le coscienze dei cittadini di Tezze, è che dopo tanti anni la Giustizia Italiana non è ancora stata in grado di individuare, certificare e condannare i responsabili di questo disastro umano e ambientale di cui Tezze porta ancora ferite profonde”.

“Il mio pensiero va alle vittime e ai loro familiari, nella speranza che sappiano superare il condivisibile momento di sconforto, e che, soprattutto, sappiano trovare la forza per continuare in appello la loro battaglia per ottenere verità e giustizia –continua la Bizzotto- L’importante, però, è che nessuno dei Comitati si presti a gesti di violenza o di rabbia, perché non è questo il modo giusto per ottenere giustizia”.

“Da parte nostra, i familiari troveranno sempre un valido appoggio su cui contare in ogni momento – conclude l’onorevole Mara Bizzotto- Appena rientrerò da Bruxelles, incontrerò Silvio Bonan e vedremo di cercare la strada più giusta per portare il caso Galvanica PM all’attenzione dell’Europa e della Corte di Strasburgo”