Quotidiano | Categorie: Sanità

Biologico, gallina contenta fa buon ... uovo

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 14 Ottobre 2009 alle 19:48 | non commentabile

Veneto Agricoltura    

 

Veneto prima regione in Italia per produzione di uova biologiche. Galline libere di razzolare, spazi aperti, ore di sonno e mangimi bio per avere uova di qualità. Un progetto della Regione.

La gallina bio: qualcuno canzonava che non è un animale intelligente, ma di sicuro è contenta quando non vive in gabbia e può razzolare all'aria aperta, quando va a riposare su giacigli di paglia e fa comodamente la "fila" davanti al nido per deporre l'uovo quotidiano, becca mangime rigorosamente bio, si riposa al buio per almeno 8 ore consecutive e può godere della luce naturale del sole. Il benessere dell'animale, in questo caso delle galline ovaiole, sta alla base del metodo di allevamento biologico: un approccio che negli ultimi anni ha portato una quindicina di aziende venete ad abbandonare le tecniche allevamento convenzionali e a far crescere il settore, tanto da raggiungere in poco tempo il primato di regione più produttiva di uova bio d'Italia.
Veneto Agricoltura, nell'ambito del "Piano di intervento a sostegno dell'agricoltura biologica" promosso dalla Regione Veneto e in collaborazione con l'Università di Padova, sta portando avanti diversi progetti sperimentali tra cui la valutazione della qualità merceologica, nutrizionale e, novità, anche sensoriale, delle uova biologiche: attraverso un programma di campionamento che sta interessando quattro allevamenti nelle province di Venezia, Treviso e Verona, si studiano le caratteristiche di questo prodotto che, rispetto all'uovo convenzionale, può non avere un aspetto uniforme e standardizzato, avrà un tuorlo di un arancione meno intenso perchè non sono ammesse sostanze coloranti, ma certamente è un uovo di buona qualità. A dirlo sono anche i tedeschi, visto che la Germania è il primo mercato per le uova bio venete.
Il Piano a sostegno del biologico, promosso da Regione Veneto e Veneto Agricoltura, ha l'obiettivo di diffondere la cultura del biologico veneto anche attraverso azioni formative e di educazione alimentare, giornate dimostrative e attività di sperimentazione: nello specifico, nei primi mesi del 2010 l'Azienda regionale terrà dei corsi sulle tecniche di allevamento biologico delle galline ovaiole, destinato agli operatori e allevatori del settore.

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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