Berlusconi sfiduciato dal Popolo viola a Roma. No B Day 2: in 500.000 a Piazza S. Giovanni
Sabato 2 Ottobre 2010 alle 23:51 | 0 commenti
Rassegna.it - Migliaia di persone a Roma chiedono le dimissioni del premier, una nuova legge elettorale e sul conflitto di interessi. Manifesta la gente comune, tantissimi studenti. Critiche anche verso l'opposizione. Vendola: "Connettere piazza e partiti"
di Emanuele Di Nicola Â
"Licenziamo Berlusconi". Con questo slogan il Popolo viola è tornato in piazza oggi (sabato 2 ottobre) a Roma. Circa 500mila persone per il "No B Day 2", secondo gli organizzatori, hanno sfilato per le strade del centro.
Dimissioni del presidente del Consiglio, cambiare la legge elettorale, una nuova legge sul conflitto di interessi: queste le principali richieste che il movimento ha ribadito con forza. Contro il governo, dunque, ma anche critiche verso i partiti di opposizione. "Dimettiti", dicevano le lettere alla testa della manifestazione. "Difendiamo la Costituzione", "Buffone fatti processare", "No bavaglio Sì Travaglio, "SPQR: Sono premier quindi rubo" tra gli striscioni più apprezzati.
Il vero protagonista è la gente comune. Rifiutando le bandiere di partito, chiedendo di abbassarle quando erano troppo visibili, il Popolo viola è stato veramente "popolo". Il corteo è partito alle 14.30 da Piazza della Repubblica e, snodandosi per via Cavour, è entrato a San Giovanni dove era allestito il palco per la musica e gli interventi. Un serpentone di persone era lo spettacolo che si poteva ammirare oggi pomeriggio nella capitale: quando la testa è arrivata alla fine, la coda si trovava ancora ai nastri di partenza. Impressionante la presenza dei giovani: organizzazioni studentesche e circoli viola da tutta Italia si sono ritrovati qui, come segno di una mobilitazione che sfruttando canali nuovi - come i blog e Facebook - coinvolge anche le fasce più basse di età .
Molte bandiere dell'Italia dei valori si notavano all'interno del corteo. Oltre a queste, forte è stata la presenza della Cgil e della Fiom ("Siamo tutti Pomigliano", recitava il loro striscione), delle associazioni Articolo 21 e Agende rosse, Anpi, Le fabbriche di Nichi, i precari della scuola. Si è vista una sfilata colorata - soprattutto il viola, naturalmente - con molta musica ma anche cori durissimi contro il presidente del Consiglio, invitato più volte a rimettere il mandato e "liberare" il paese. "Non fate rumore, il Pd si può svegliare", diceva un eloquente cartello con il disegno di Bersani addormentato. Il presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro, è entrato nel corteo tra gli applausi della folla.
Non era il solo politico presente. Ha partecipato la sinistra del Pd, con l'onorevole Ignazio Marino, il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, rappresentanti dei Verdi e della sinistra radicale. Dalla piazza, Vendola ha osservato: "Il segreto per la costruzione dell'alternativa al berlusconismo consiste nella possibilità di riconnettere diversi luoghi: la piazza e i partiti, la società civile, chi è vittima di scelte sciagurate del governo". Di Pietro ha confermato la definizione di "stupratore della democrazia", rivolta al premier in Parlamento. "Durante il voto di fiducia ci è stato illustrato un paese che non c'è - ha aggiunto -, bisogna dire le cose come stanno, come stiamo facendo". Ha quindi criticato il Pd per la scarsa presenza in piazza e ha chiesto di "capire bene cosa è successo nell'androne di casa Belpietro".
A fine giornata visibilmente soddisfatto il portavoce del movimento, Gianfranco Mascia. "Piazza San Giovanni è più piena della manifestazione di Berlusconi", ha dichiarato, smentendo le stime della questura che dicevano 50mila persone. La particolarità del Popolo viola si conferma nella capacità di unire ambienti diversi, dai lavoratori delle fabbriche in crisi fino agli studenti, passando per alcuni volti delle ultime vicende italiane. Come Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, il ragazzo pestato dagli agenti e lasciato morire dai medici in un ospedale di Roma. Dal retropalco, Ilaria ha confermato la nascita di un'associazione per le vittime degli abusi delle forze dell'ordine: "Ci metteremo insieme perchè l'informazione è fondamentale, troppo spesso queste notizie finiscono nel silenzio. Contro chi vuole confondere la realtà , l'organizzazione metterà la nostra esperienza al servizio degli altri".
E si torna comunque alla gente. La piazza ospita le esperienze più diverse: dalla memoria dei partigiani al valore della Carta costituzionale, fino al ruolo di Napolitano e al principio della legge uguale per tutti. Sono le convinzioni che uniscono gli attivisti, caratterizzati da una particolare sincerità , che va oltre le logiche di partito e schieramento. Emanuela, una signora che sventola una bandiera del Pd, racconta schiettamente: "Bersani è un bravo politico, ma il Pd non ha un leader carismatico. I dirigenti sono stati molto vaghi su questa manifestazione, solo Rosy Bindi ha aderito (con una lettera, ndr)". D'altronde ultimamente molte posizioni sono cambiate, fa notare: "Sono stata iscritta alla Uil per vent'anni, ma quando Angeletti ha dato ragione a Sacconi, dicendo che i lavoratori devono fare sacrifici, ho restituito la tessera. Prima era davvero un sindacato socialista, ora dice che dobbiamo fare sacrifici". Ma è solo un puntello: poi il corteo ricomincia con i cori contro l'esecutivo, il "sogno" di far sparire Berlusconi, la speranza di avere una guida migliore per il prossimo futuro.
Credit  Foto Matteo Cavalieri
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