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Berlusconi, la musa di Berlato: un po' ridicolo, molto di più tragico

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 10 Dicembre 2012 alle 14:51 | 0 commenti

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Ci sta, anzi è apprezzabile, che l'eurodeputato del Pdl Ppe Sergio Berlato difenda lealmente il suo, a dire il vero, mai rinnegato capo, Silvio Berlusconi, più volte scalciato, invece, nel partito del predellino da altri, che ora si riprostrano ai suoi piedi. E che bolli come «inopportune e irrispettose dell'Italia» le dichiarazioni di Martin Schulz, presidente del parlamento europeo, che ha sostenuto che «la candidatura a premier di Silvio Berlusconi è una minaccia per l'Italia e l'Ue» sottilineando che «sono uscite dalla bocca di colui che dovrebbe rappresentare tutto il parlamento europeo e non i propri personali impulsi primordiali».

Quelli, tanto per intenderci, che lo fecero apostrofare come «capò» da B., anche costui non certo a nome di tutti gli italiani, però.

Senza ricordare la massima cristiana del "non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te", oggi a dar ragione senza strepiti dialettici al presidente capò sono i mercati finanziari. Se prima della sortita di B., che ha messo nel ridicolo tanti colleghi di Berlato tra cui il capo virtuale, San Angelino Alfano, non vergine, speriamo per lui, di sicuro martire dei suoi voleri, la borsa di Milano, quella che pure dovrebbe amare il suo figliolo Silvio, e la finanza internazionale hanno messo nel ridicolo chi ingenuamente lo è stato anche quando ha creduto, poverino lui che vuole guidare di nuovo l'Italia, che Ruby fosse la nipote di Mubarak ...

L'hanno messo nel ridicolo facendo scendere i titoli italiani solo oggi di un altro 3% e facendo risalire ancora lo spread, al momento in cui scriviamo intorno ai 360 punti. Eppure solo il giorno prima del ritorno di B., quando era intorno a 300, Monti puntava al traguardo di 272, la metà giusta del livello a cui lo aveva ereditato dal presidente del Milan Calcio.
Ma il ridicolo si trasforma giorno dopo giorno in tragedia perché i crolli di borsa significano depressione ulteriore e la nuova bolla dello spread comporterà altri miliardi di interessi da pagare. A carico della povera gente, che dagli effetti del ritorno di B. è minacciata ancora di più della UE evocato da Schulz..

Ci ha pensato anche a questo onorevole Berlato magari ricordando l'umile origine, magari anche quella umanamente primordiale, della sua famiglia di cacciatori?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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