Berlato: ritorno di Berlusconi non incompatibile con rinnovamento Pdl
Domenica 9 Dicembre 2012 alle 16:30 | 0 commenti
On. Sergio Berlato, Pdl - Prendiamo atto della decisione di Silvio Berlusconi di confermare la sua disponibilità a guidare la coalizione di centro destra per la riconquista del ruolo di premier e quindi di presidente del Consiglio dei Ministri in caso di vittoria del centro destra. Questo è stato il commento dell'on. Sergio Berlato in qualità di Deputato al Parlamento europeo e di Coordinatore provinciale del Popolo della Libertà di Vicenza .
La decisione di Silvio Berlusconi - ha proseguito l'on. Sergio Berlato - non contrasta minimamente con l'azione di rilancio della progetto politico del Popolo della Libertà e con il rinnovamento della propria classe dirigente iniziata, proprio per volere di Berlusconi, con l'elezione di Angelino Alfano a Segretario nazionale del Partito.
Ci auguriamo che la stagione dei congressi, iniziata con quelli provinciali, possa continuare anche per quelli riguardanti gli altri livelli territoriali, sia comunali che regionali e nazionali.
Nell'augurarci che ci siano ancora i margini per poter approvare la modifica alla legge elettorale per ridare ai cittadini il diritto di scegliere attraverso le preferenze i propri rappresentanti in Parlamento, auspichiamo che la parentesi del Governo Monti possa essere rapidamente archiviata.
"E' inaccettabile - ha aggiunto l'on. Sergio Berlato - assistere agli attacchi di taluni esponenti di secondordine del partito che criticano ferocemente la decisione di Silvio Berlusconi di tornare in campo per contrastare l'altrimenti inevitabile vittoria elettorale di un certo Bersani che non può certo essere considerato migliore di Berlusconi, né sotto il profilo della credibilità e tantomeno sotto il profilo dell'anzianità politica.
A questi ingrati dobbiamo ricordare che, se hanno goduto e continuano a godere delle agiatezze degli incarichi che ricoprono, devono ringraziare in particolar modo proprio quel Silvio Berlusconi
che adesso, spinti dall'arroganza e dall'irriconoscenza, vorrebbero rottamare.
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