Berlato: la commissione europea intervenga per riportare in Italia i due marò
Lunedi 12 Marzo 2012 alle 23:24 | 0 commenti
On. Sergio Berlato, Pdl Ppe - Il Vice capo delegazione dei deputati Pdl al Parlamento europeo, l'On. Sergio Berlato ha rivolto alla Commissione europea un'interrogazione parlamentare scritta sulla questione relativa alla detenzione dei due soldati italiani in India. "Per la forza armata italiana la dinamica dei fatti è ancora tutta da verificare", ma secondo le prime indiscrezioni filtrate attraverso i media e le autorità locali pare che i due militari abbiano scambiato i due pescatori per pirati.
La marina italiana sottolinea che l'atteggiamento del peschereccio indiano era stato giudicato chiaramente ostile, tipico dei pirati: le modalità di avvicinamento erano le stesse già seguite in operazione di abbordaggio e il peschereccio non aveva risposto ai segnali di avvertimento. Si é pertanto
trattato di un tragico incidente che, tuttavia, sta creando importanti tensioni politiche e diplomatiche tra l'Italia e l'India." Scrive Sergio Berlato ricostruendo la vicenda.
"Il problema principale é che non si riesce a sciogliere il nodo sulla giurisdizione: i militari italiani nel frattempo rimangono detenuti nel carcere centrale di Trivandrum nello Stato del Kerala.
"Premesso tutto ciò - si legge nel testo inviato all'istituzione di Bruxelles- si interroga la Commissione per sapere quali azioni ha messo in campo al fine di tutelare il rispetto dei diritti fondamentali di due cittadini dell'Unione europea in sede di controversia in acque internazionali. Considerata inoltre la necessità di non lasciare sola l'Italia nella risoluzione di questa controversia, si chiede altresì quali azioni intende assumere l'Unione europea nei confronti di un Paese che non rispetta gli accordi internazionali."
"L'Unione europea - sottolinea Sergio Berlato - deve far capire all'India e a tutta la comunità internazionale che quando non si rispetta un suo stato membro tutta l'Ue è compatta nel salvaguardarne i diritti lesi. L'Ue deve occuparsi in modo energico di questa vicenda perché essa potrebbe costituire un pericoloso precedente che potrebbe mettere a repentaglio la tutela dei diritti dei suoi militari impegnati in missioni all'estero, in particolare quelli impiegati nel contrasto alla pirateria moderna."
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