Bergamin: la crisi non è passata. Ecco cosa si aspetta la Cgil dal prossimo sindaco
Martedi 21 Maggio 2013 alle 15:04 | 0 commenti
Questa mattina a lanciare proposte per i cinque anni che verranno non c’era il candidato sindaco di turno, ma Marina Bergamin. La segretaria generale della Cgil ha, infatti, esposto insieme a Andrea Cestonaro e Gino Ferrasso i nove punti che l’associazione sindacale ritiene essere fondamentali priorità per la prossima amministrazione. Il documento, inviato a tutti gli aspiranti primo cittadino, prende forma da una premessa: “la crisi non è affatto passata†(a seguire nota ufficiale e documento*).Â
E giunge quindi a due conclusioni. Il prossimo inquilino di Palazzo Trissino dovrà fare delle scelte di bilancio oculate, che aiutino le fasce sociali più deboli, ed utilizzare i mezzi che più gli competono per affrontare l’emergenza lavoro. L’avvio di lavori pubblici immediatamente cantierabili – non certo di grandi opere - , investimenti nella green economy e spazi per l’occupazione giovanile nelle aziende partecipate del Comune. Sono alcune delle linee d’azione su cui il comune può intervenire per favorire il tessuto produttivo, secondo l’associazione sindacale. Il tutto in un’ottica di integrazione a livello provinciale delle politiche attuate che porti Vicenza ad assumere veramente il ruolo di capoluogo che le compete. La Cgil si dice inoltre contraria al consumo di territorio e favorevole alla riqualificazione dell’esistente, a partire dalla zona Industriale e dal Parco della Pace che non deve essere subire ulteriori cementificazioni. In questo senso Marina Bergamin boccia le proposte avanzate negli ultimi giorni dalla candidata sindaco Manuela Dal Lago. Sul versante sanità la richiesta è che il sindaco torni ad avere il ruolo di “responsabile della salute dei cittadiniâ€. Mentre Andrea Cestonaro, segretario generale della Lega Spi Vicenza, sottolinea che per quanto riguarda il terzo settore la prossima amministrazione dovrà farsi carico delle 6.000 persone ultraottantenni che vivono da sole e che necessitano di maggiore assistenza domiciliare. Sul fronte Ipab, invece, Bergamin ritiene fondamentale l'ammodernamento delle strutture e dunque non più prorogabile l’attuazione dell’Accordo di Programma stipulato con la Regione ed il comune. Annunciato per questo motivo un prossimo incontro con il commissario Francesco Zantedeschi. “Se sarà possibile – considera Bergamin -  visto che dicono che sia a Vicenza solo una volta a settimanaâ€. La segretaria generale della Cgil chiede poi che le società partecipate del comune rimangano nel regime pubblico e laddove questo non sia più in essere, vedi Aim, di mantenere gli accordi sottoscritti con i sindacati.  Infine Gino Ferrasso, del Dipartimento Stato Sociale Cgil Vicenza, invita la prossima amministrazione ad applicare una tassazione - Irpef e Imu in primis - proporzionali alle possibilità economiche dei singoli. Si attendono, quindi, le eventuali risposte dei candidati sindaco.Â
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*Nota ufficiale
Elezioni amministrative a Vicenza città , le proposte della Cgil ai candidati sindaci
Lavoro, servizi pubblici locali, sanità , infrastrutture materiali e immateriali. Sono solo alcuni dei temi sui cui vertono le nove proposte contenute nel documento (vedi allegato) che la Cgil di Vicenza ha inviato ieri ai candidati sindaco per Vicenza città e che stamani è stato presentato alla stampa. Ad illustrarlo c'erano Marina Bergamin, segretaria generale provinciale del sindacato, Gino Ferraresso, del Dipartimento di Stato sociale, e Andrea Cestonaro dello Spi Lega di Vicenza.
"La crisi non è affatto passata - ha esordito Bergamin -. Anche nel Vicentino sta mettendo a rischio molti posti di lavoro e la possibilità di tenuta di numerose imprese e attività economiche. Di qui la necessità che anche i Comuni facciano la loro parte, da un lato attraverso un'attenta allocazione delle risorse disponibili, dall'altro adottando politiche attrattive per il sistema produttivo locale".
"Da questo punto di vista - ha aggiunto la segretaria - il capoluogo berico deve assumere il ruolo di locomotiva. L'amministrazione locale deve superare l'autoreferenzialità per fare sistema, deve cioè entrare in relazione con gli altri attori e livelli istituzionali. D'altra parte, più un territorio è aperto, più è attrattivo per cittadini e imprese".
Agli aspiranti candidati sindaci, la Cgil chiede anche azioni a favore del tessuto produttivo e del lavoro. "Diciamo no a opere faraoniche, auspichiamo al contrario interventi diffusi nel recupero ambientale ed edilizio, e un vero e proprio salto tecnologico. In questo senso, Aim spa e Acque Vicentine spa potrebbero fungere da incubatrici di innovazione - ha continuato Marina Bergamin -. Importante, inoltre, il Patto sociale per il lavoro per la riconversione e ricollocazione degli inoccupati".
Sul fronte urbanistico, il sindacato di via Vaccari dice basta al consumo di suolo, sì invece al recupero e alla riqualificazione dell'esistente. "Vicenza ha già dato molto e ha pagato tanto per eccesso di urbanizzazione - ha spiegato la segretaria -. Un'attenzione particolare deve essere prestata al Parco della pace e alla zona industriale. Il primo deve mantenere le finalità e lo spirito con il quale è stato acquisito dal Comune; la seconda deve poter assumere un ruolo primario nel sistema produttivo vicentino, divenendo zona produttiva ad alta qualità ".
Un altro grande tema contenuto nel documento stilato dalla Cgil è quello della contrattazione sociale tra le organizzazioni sindacali e l'amministrazione locale per promuovere e tutelare i diritti del lavoro e di cittadinanza. In particolare, devono essere affrontate urgentemente le questioni dei redditi da lavoro e da pensione, dei servizi sociali, della riorganizzazione della pubblica amministrazione, della casa, dell'immigrazione e dell'accoglienza. Per esempio, "per quanto riguarda l'addizionale Irpef - ha sottolineato Gino Ferraresso - dovrebbe esserci un'applicazione delle aliquote proporzionale al reddito. Quanto all'IMU dovrebbe essere previsto l'esonero dal pagamento nel caso in cui non si superi un dato valore dell'immobile. Infine, dovrebbero essere ampliate le possibilità di tariffe sociali per acqua, luce e gas destinate ai nuclei familiari più in difficoltà ".
Altro tema caldo su cui l'organizzazione sindacale invita i candidati sindaci a riflettere è quello della sanità e del socio-sanitario. "I sindaci si riprendano il ruolo che spetta loro - ha esortato Bergamin -, mentre l'Ulss 6 si impegni di più per una sanità decentrata e pienamente usufruibile nel territorio".
Territorio che, tra l'altro, sta invecchiando. "Su una popolazione di 115mila abitanti, oltre 26mila cittadini hanno più di 65 anni. Di questi, oltre 8mila sono ultraottantenni - ha precisato Andrea Cestonaro -. L'indice di vecchiaia è a 166,4, cioè ogni 100 ragazzi fino ai 15 anni ci sono 166 ultrasessantacinquenni. Le pensioni da lavoro dipendente si aggirano sui 712 euro per le donne, mentre per gli uomini si attestano sui 1.120 euro. Per gli over 80 è mediamente di 586 euro".
Rientra nel capitolo sanità anche la questione dell'Ipab di Vicenza che per il sindacato "deve restare sotto controllo pubblico". Il recente commissariamento dell'ente inoltre, ha affermato la segretaria generale, "lascia perplessi e preoccupati. Non può tardare ancora l'avvio dell'Accordo di programma, altrimenti questo provocherà disservizi e problemi occupazionali".
Sotto la lente d'ingrandimento della Cgil c'è anche il tema dell'amministrazione e gestione del personale del Comune di Vicenza. "Il sindacato intende proseguire il confronto con la nuova giunta comunale sulla riorganizzazione del personale, puntando su formazione, aggiornamento e riqualificazione. In quest'ottica ne risentiranno positivamente anche i servizi, che miglioreranno in efficienza e qualità ", ha dichiarato ancora la segretaria generale provinciale.
Altri due argomenti sui quali è concentrata l'attenzione della Cgil sono i servizi pubblici locali e le infrastrutture materiali e immateriali. Per il sindacato, le aziende di servizio pubblico locale devono restare interamente pubbliche, ma non devono mancare politiche industriali il cui obiettivo non deve però essere di mercato, bensì di servizio e di reinvestimento nell'azienda.
Sul piano delle infrastrutture, ha concluso Marina Bergamin, "rimane una priorità il trasferimento del traffico da gomma a rotaia e l'incentivazione dell'alfabetizzazione informatica, della banda larga, dell'innovazione, della ricerca, dell'internazionalizzazione e della formazione delle risorse umane".
POLITICHE DEL TERRITORIO
Alcune proposte della CGIL ai candidati Sindaco della città di Vicenza (maggio 2013)
PREMESSA: LA CRISI NON E' AFFATTO PASSATA. SERVE UN NUOVO MODELLO DI CITTA' E DI COMUNITA'.
1) IL RUOLO DEL CAPOLUOGO DI PROVINCIA NEL TERRITORIO
Fare sistema, superare l'autoreferenzialità : il Comune di Vicenza diventi la locomotiva di un ‘sistema' ricco e complesso.
2) AZIONI A FAVORE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E DEL LAVORO
Non opere faraoniche ma azioni diffuse e promozione di forze giovani e scolarizzate per realizzare il necessario upgrading tecnologico. Aim e Acque Vicentine possono svolgere un ruolo positivo.
3) IL CONSUMO DI SUOLO
Questo territorio ha già dato molto e ha pagato molto all'eccesso di urbanizzazione. Basta consumo di suolo, via al recupero, alla riqualificazione, al riuso. Zona Industriale e Parco della pace le priorità .
4) LA CONTRATTAZIONE SOCIALE TRA OO.SS. E AMMINISTRAZIONE LOCALI
A risorse decrescenti fare scelte di bilancio condivise, che non penalizzino le fasce sociali più deboli.
5) SANITA' E SOCIO-SANITARIO
L'Ulss 6 deve impegnarsi di più per una sanità decentrata e pienamente usufruibile nel territorio. I Sindaci riprendano il ruolo che tocca e spetta a loro.
6) IPAB
IPAB Vicenza resti Azienda pubblica di servizi alla persona. Il Commissariamento lascia perplessi e preoccupati. Non può tardare ancora l'avvio dell'Accordo di programma, pena disservizi e problemi occupazionali.
7) AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEL PERSONALE DEL COMUNE DI VICENZA
Fondamentale investire sul personale, rafforzare formazione, aggiornamento e riqualificazione. Il coinvolgimento è d'obbligo.
8) SERVIZI PUBBLICI LOCALI
La proprietà pubblica delle aziende di s.p.l. può far rima con efficienza, purchè si adottino politiche industriali e si guardi in grande (ma non troppo).
9) LE INFRASTRUTTURE MATERIALI E IMMATERIALI
Serve placare la fame di strade e promuovere cultura e conoscenza delle opportunità date dalle infrastrutture immateriali.
PREMESSA: LA CRISI NON E' AFFATTO PASSATA
La crisi economica sta colpendo pesantemente anche il territorio vicentino mettendo a rischio molti posti di lavoro e la possibilità di tenuta di molte imprese e attività economiche.
Malgrado i segnali di difficoltà del sistema economico locale fossero manifesti già da qualche tempo, è indubbio che la crisi ci ha colpito in modo più pesante del previsto e un'uscita positiva non è scontata: molto dipenderà da ciò che tutti noi riusciamo a fare per trasformare questo passaggio critico nella ricerca di nuove opportunità .
La provincia di Vicenza è inserita in un ambiente produttivo ricco e articolato e ciò rappresenta un elemento di tenuta, ma deve essere anche una premessa per la ripresa: dobbiamo comprendere che la competizione internazionale non sfida più la singola impresa o il singolo Comune, ma mette in discussione, piuttosto, la capacità di risposta dell'intero sistema produttivo locale. Il territorio può divenire un fattore decisivo di competitività , ma per avere questo ruolo esso deve saper attrarre competenze, persone, investimenti, più di quanto non sia avvenuto negli ultimi anni.
Il criterio a cui far riferimento è quello della qualità intesa non solo come qualità dei prodotti e dei processi produttivi dentro la singola impresa ma essenzialmente come qualità d'insieme. Quindi qualità :
- ambientale
- urbanistica e dell'abitare
- delle relazioni sociali
- dei servizi ai cittadini ed alle imprese
- della formazione e delle competenze professionali
- del funzionamento delle istituzioni locali
- dell'offerta culturale.
Contemporaneamente serve una profonda razionalizzazione della spesa e un'attenta allocazione delle risorse disponibili, poiché sempre maggiore sarà la richiesta di aiuto da parte delle fasce più deboli della popolazione (disoccupati, anziani, bambini, portatori di disagio sociale).
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