Benvenuti ad Asiago ai girini, Ciambetti: Thibaut Pinot non ha vinto ad Axiglagum bensì a Sleghe
Sabato 27 Maggio 2017 alle 18:57 | 0 commenti
"Saluto il Giro d'Italia, i corridori, le squadre e i tanti tifosi che seguono questa straordinaria kermesse: per noi è un onore aver ospitato in Veneto questa tappa di un Giro che per i suoi primi 100 anni di vita in questa edizione ha regalato emozioni e tanto spettacolo". Così il Presidente del Consiglio regionale del veneto Roberto Ciambetti ha salutato la tappa veneta con arrivo ad Asiago (vinta da Thibaut Pinot con una volata di forza, guadagnando anche 10" di abbuono e lasciandosi alle spalle Ilnur Zakarin e Vincenzo Nibali, foto IlCorrieredellaSera.it), la numero 20 di questa edizione, che ha scalato il Grappa prima si salire sull'Altipiano dei Sette Comuni con l'inedita ascesa di Foza. "Una tappa attesa da migliaia e migliaia di appassionati - ha detto il Presidente del Consiglio regionale - in una terra che ha fatto la storia del ciclismo".
"Con campioni come Ottavio Bottecchia vincitore dei Tour de France nel 1924 e 1925 fino a Moreno Argentin, Marino Basso, Giovanni Battaglin, Giuseppe Beghetto, Toni Bevilacqua, Sergio Bianchetto, Guido De Rosso, Leandro Faggin Sante Gaiardoni, Renato Longo, per non parlare di Vito Favero, Imerio Massignan, Dino Zandegù, questa è anche la terra di Tullio Campagnolo, l'uomo che rivoluzionò la bicicletta con il suo ‘cambio' - ha aggiunto Ciambetti - : l'affetto e la passione che si stringe attorno ai girini quest'anno è il riflesso di una tradizione delle due ruote che non è solo sport, ma anche lavoro, impresa, artigianato, autentica cultura".
"Detto questo - conclude il Presidente - mi permetto senza polemica alcuna una precisazione con gli organizzatori: nella pagina ufficiale del Giro il nome antico di Asiago è indicato con Axiglagum, termine desunto immagino da chissà quale wikipedia, ma del quale mi sia permesso dubitare visto che il toponimo reale è Sleghe: Slege un Lusaan, Genewe un Wüsche, Ghelle, Rotz, Rowaan: Dise saint Siben, Alte Komeun, Prüdere Liben. Benvenuti a tutti, allora, nella terra dei Sette Comuni Antichi, fratelli cari, come avrebbe detto Mario Rigoni Stern"
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