Beatrice Rutiloni e Alessandra Moretti, meritocrazia femminile e patatine elettorali
Martedi 11 Novembre 2014 alle 01:52 | 0 commenti
Non ce ne voglia per un pò di sana, e residua, satira del nostro Edoardo Andrein, che conoscemmo quando si presentò in redazione come "renziano", sull'arrosto e sulle patatine di Alessandra Moretti alla mensa universitaria di Padova la bella e brava Beatrice Rutiloni (nella foto a dx). Alla portavoce della candidata alla presidenza del Veneto via primarie chiediamo, però, se lei sia la stessa giornalista dell'Huffington Post diretto dalla pasionaria di sinistra Lucia Annunziata o una sua omonima p.r., sia pur professionalmente brava?
Glielo chiediamo perchè lì Betrice Rutiloni ha pubblicato il 23 ottobre un pezzo che ci pare veramente bello e interessante, lo diciamo con sincerità pari all'ammirazione e non per evitare di farci depennare dalla sua mailing list come hanno fatto da tempo gli amici confindustriali di Maltauro.
Glielo chiediamo se a firmare l'articolo il 23 ottobre, «Ecco perché nessuna donna si candida a guidare il Pd», quella Beatrice è sempre lei o un'omonima che si batte per la «meritocrazia» anche per le donne, che condanna «quel deleterio afrodisiaco che è il potere», che non approva che le donne siano selezionate «secondo meccanismi fallaci come le quote rosa, messe lì a fare le belle statuine». Chiediamo ancora alla Beatrice Rutiloni delle foto a go go delle patatine della Moretti se è la stessa che il 23 ottobre ha scritto «ora, non è che chiediamo a tutte le donne che sono andate a letto col loro capo di dimettersi e confessare che hanno usato la parte più fragile di sé per fare carriera, però è vero che se ci fosse una presa di coscienza della questione e ognuna di noi sapesse che del suo "codice etico" si avvalgono tutte le altre, che i nostri comportamenti privati hanno conseguenze pubbliche, allora forse la rivoluzione culturale potrebbe dirsi iniziata...».
Se fosse lei da oggi la leggeremo sempre sull'Huffington Post.
A meno che... A meno che da quel 23 ottobre, del 2013 e non del 2014, la triste sorte dei tagli delle redazioni che falcidia tanti colleghi, di certo più bravi di chi vi scrive (che è stato scelto dall'editore essendo lui stesso rappresentante dell'editore...) sia toccata anche a Beatrice.
Se così fosse capiremmo di più, anche se, ci creda collega Beatrice, con sincero dispiacere, perchè anche le donne come lei e quelle del modello da lei sognato e da noi condiviso siano costrette a fare le foto agli arrosti elettorali della svolazzante Alessandra Moretti.
Ma se così fosse (che tocca fà pe' campà !, vero collega?), le diamo un'idea promo elettorale in più: organizzi una visita della Ale allo spogliatoio biancorosso, che sarà di sicuro festante e fotograficamente elettrizzato.
La organizzi subito perchè domenica scorsa Moretti, Federico, ha fatto ben due gol per il Vicenza alla Pro Verceli e lo slogan "Con Moretti si vince" potrebbe essere tanto banale quanto vincente anche allo stadio che sarà pronto alla Ola per Ale.
Tanto oggi per vincere nella politica delle fiction, come nel giornalismo ossequioso che Beatrice deve professionalmente blandire e sedurre, bisogna essere i re o le regine del banale.
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