Base Usa, Pd e lista Variati ribattono duramente alla Dal Lago
Mercoledi 3 Luglio 2013 alle 17:17 | 0 commenti
Sandro Pupillo, Giacomo Possamai, Enrico Peroni - Ci lasciano stupefatti le dichiarazioni rilasciate alla stampa da alcuni esponenti della minoranza. Rammentiamo loro, infatti, che tutta la vicenda legata alla costruzione di una nuova base militare americana a Vicenza è nata a seguito di una decisione presa dall'amministrazione Hüllweck che, nel 2006, votò per la base.
Tenendo i vicentini completamente all'oscuro di tutto, in un momento in cui una chiara indicazione del Consiglio Comunale avrebbe forse potuto cambiare il corso degli eventi. La vicenda del Dal Molin ha segnato profondamente la città .
I governi Berlusconi e Prodi, succedutisi in quegli anni, non hanno mai ritenuto di spiegare perché Vicenza dovesse accettare un ulteriore sacrificio ospitando un’altra struttura militare. Non ci sono mai state spiegazioni, ma imposizioni. Per giunta i tribunali hanno sempre respinto i vari ricorsi della nostra amministrazione fino a negare da parte del Consiglio di Stato un referendum proposto dal Comune. Variati e le forze di centrosinistra della città furono tutte impegnate in quella impresa, temendo l'impatto della base sul territorio. Ma una amministrazione comunale ha comunque il dovere di tenere cordiali rapporti istituzionali con le migliaia di persone - americani militari e civili - che vivono a Vicenza cosa che, a differenza di quanto scrive Manuela Dal Lago in un comunicato stampa odierno, Variati e l’Amministrazione Comunale si sono sempre adoprati a fare per realizzare un progetto di pacifica e cordiale convivenza con le autorità americane. Ed anche per questa ragione il Vice Sindaco Jacopo Bulgarini d’Elci ha presenziato ieri all'inaugurazione della base, provando a cucire una ferita aperta proprio da chi oggi è esponente di quei partiti che votarono a favore dell’insediamento di una nuova base americana e che oggi parla di “ambiguità â€. Ci pare, infatti, che chiari esempi di incoerenza siano arrivati sempre dalla minoranza in questi anni e mai da chi ha portato avanti questa vicenda con assoluta coerenza. E’ bene, inoltre, ricordare ai consiglieri del PDL che “un colpo al cerchio e uno alla botte†l’hanno dato sempre loro, nei fatti, per quel che riguarda le vicende legate al Dal Molin. Proprio loro, infatti, tanto per fare un esempio, prima votarono in Consiglio Comunale documenti che stavano alla base del pacchetto di compensazioni chieste al Governo per la costruzione dell'installazione militare americana sul lato ovest e che definivano chiaramente le richieste della città : dalla tangenziale nordest, alla concessione del lato est del Dal Molin da riconvertire in un grande parco. Poi, quando il Governo diede una risposta positiva a queste richieste stanziando 11,5 milioni di euro, dissero che il parco sarebbe stato popolato di drogati, sbandati, assassini e che sarebbe diventato sede permanente dei movimenti No Dal Molin, citiamo testualmente, "per invadere la caserma americana sull'altro lato".
Il Vice Sindaco è intervenuto all’inaugurazione della nuova base senza indossare la fascia tricolore. Una scelta precisa e da noi fortemente sostenuta. Questo perché, nella vicenda storica riguardante la costruzione di questa nuova base militare americana, lo Stato ha sempre ignorato le istanze e le richieste della nostra comunità cittadina. Una scelta che, quindi, non va interpretata come mancanza di rispetto nei confronti della comunità americana, ma come mancato rispetto da parte del nostro governo nei confronti delle istanze, delle rivendicazioni e delle richieste fatte nel corso del tempo dalla nostra comunità locale. Un segnale forte per testimoniare che restiamo coerenti con le nostre idee e con i nostri principi, ma consci dei doveri che fare parte delle istituzioni porta con sé.
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