Base Pluto, Variati: "Dire basta all'espansione di siti militari è scelta di buon senso"
Giovedi 10 Gennaio 2013 alle 17:36 | 1 commenti
Comune di Vicenza - “Il territorio vicentino non può essere protagonista di un’espansione infinita di siti militari americani: dire basta è una scelta dettata dal buon sensoâ€. Il sindaco Achille Variati torna a parlare del progetto per il nuovo centro di addestramento nella base militare americana Pluto di Longare.
“La Regione ha interpellato il Comune di Vicenza sul nuovo progetto e noi abbiamo espresso parere negativo - prosegue il sindaco -. Nelle motivazioni abbiamo citato gli effetti negativi sulla viabilità e sull’equilibrio ambientale e paesaggistico dei Colli Berici. Ciò non significa che il nuovo centro di addestramento paralizzerà le strade o distruggerà la bellezza dei Colli Berici, vuol dire semplicemente che la nuova struttura avrà un’influenza negativa su questi ambitiâ€.
“Ma il punto centrale è un altro – dice il sindaco -. Ci viene detto, senza adeguata documentazione, che il nuovo centro di addestramento ospiterà decine o centinaia di militari e avrà impatto limitato. Ma se è una struttura così poco significativa, perché non realizzarla all’interno della nuova base Dal Molin in costruzione? A Vicenza è stata sottratta alla città un’area immensa di oltre 700.000 metri quadrati, equivalente a circa 100 campi da calcio, per costruire la base Dal Molin. Non sono sufficienti per ospitare anche il centro di addestramento? Perché, al contrario, si ritiene indispensabile realizzarlo all’interno di un’altra base a pochi chilometri dalla città e che consideravamo in fase di dismissione? Mentre attendiamo ancora le opere che dovrebbero almeno in minima parte ricompensare la comunità per le problematicità create dalla nuova base Dal Molin, arriva un’altra richiesta per una nuova struttura militare. Non è accettabile. E dopo il nuovo centro di addestramento alla Pluto, quante altre basi militari vorranno costruire? Il nostro parere non può essere che negativo: il buon senso ci impone di dire bastaâ€.
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