Opinioni | Categorie: Banche

Banca Popolare Vicenza, identità nazionale

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 12 Ottobre 2010 alle 23:42 | 0 commenti

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Con la fusione per incorporazione della Cariprato nella Banca Popolare di Vicenza si conclude, anche formalmente, una vicenda che ha sollevato più di qualche polemica in Toscana.
Al momento dell'acquisizione, avvenuta verso la fine del 2002, con la cessione da parte di Montepaschi del 79% del pacchetto azionario di Cariprato per un ammontare di oltre 411 milioni, erano state feroci le critiche avanzate del Presidente della Regione Toscana Martini, il quale non aveva gradito affatto lo spostamento della sede decisionale della banca fuori regione.

Mentre nello scorso luglio, all'annuncio dell'incorporazione, era stato il Vescovo di Prato, Mons. Gastone Simoni, a schierarsi decisamente contro l'operazione usando parole inequivocabili: "non posso non confermare la mia preoccupazione, la mia amarezza anche, e la mia delusione". L'alto prelato aveva anche esplicitamente fatto riferimento alla perdita di posti di lavoro, di valore e di un danno alla città di Prato.
Ma se in effetti alla Cariprato va storicamente riconosciuto il merito di aver dato un impulso decisivo all'affermazione del distretto produttivo della zona, la crisi del tessile aveva comportato non pochi problemi per l'Istituto toscano le cui difficoltà, negli ultimi tempi, erano note.
Non dimentichiamo poi che l'operazione d'incorporazione riguarda anche l'altra controllata Banca Nuova, ed anche per l'Istituto attivo in Sicilia e Calabria le voci di una gestione non proprio efficiente sono piuttosto diffuse.
Per la Popolare di Vicenza le due incorporazioni si sono rese necessarie per "razionalizzare il gruppo" ed ottenere risparmi valutabili in decine di milioni di euro.
La domanda, quindi, degli ambienti finanziari è lecita: ma se comportano soltanto benefici, perchè non sono state fatte prima? La decisione, comunque, ora è arrivata e per la BpVI è sicuramente un passo avanti verso la sua identità di banca non più solo regionale ma italiana e di dimensioni ragguardevoli e tali da poter competere in un mondo in cui i sommovimenti non sono certo finiti qui. Almeno in un ambito, così, Vicenza torna a una posizione di rilievo in ambito nazionale.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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