Back stage Vicenza Calcio, quale futuro?
Sabato 5 Giugno 2010 alle 15:25 | 0 commenti
È un'aria strana quella che si respira nella sala stampa del Vicenza Calcio questa mattina (a seguire servizio sulla parte ufficiale della conferenza e servizio video della redazione video di VicenzaPiù, n.d.r.). Un misto tra curiosità , incertezza e smarrimento. Il presidente Sergio Cassingena (nella foto VicenzaPiù con l'Ad Danilo Preto), lasciando a sè solo le incombenze amministrative e di bilancio fino a fine mandato dell'attuale Cda (30 giugno 2010), ha dato pieni poteri all'amministratore delegato Danilo Preto per trattare un'eventuale cessione, parziale o totale, della società . Sì, ma a chi? C'è qualcuno realmente intenzionato a rilevare il Vicenza e a portarlo in palcoscenici più prestigiosi? È questa la domanda principale che serpeggia tra i numerosi giornalisti presenti. A sentire Cassingena e Preto pare proprio di no: "Nessuna offerta seria, perché serietà vuol dire mettere nero su bianco l'intenzione e magari depositare un assegno a garanzia della volontà reale!".
Eppure sui giornali si è letto e sentito molto. Il senatore Filippi ("Vi assicuro che Filippi non pensa al calcio in questo momento", la netta dichiarazione del presidente, ma servirebbe capire secondo alcuni quanto sarebbe lungo questo ... momento o se Cassingena è sincero al 100%, n.d.r.), la cordata romana e chi più ne ha, più ne metta. Tutte fantasie a quanto pare: di concreto non c'è nulla. La stagione è appena finita, ma già si prospetta un ‘estate di fuoco per il Vicenza in cerca di certezze per il proprio futuro. L'unica cosa certa è che il tavolo per un'eventuale cessione della società è aperto. E se nessuno volesse comprare il Vicenza che succede? Niente paura, c'è il "piano B". Un piano che prevede la prosecuzione con gli attuali uomini e mezzi, gli stessi con cui sta lavorando Paolo Cristallini sul mercato. Obiettivo primario è l'allenatore. O no? Non si capisce bene perché l'amministratore delegato Preto dice " Cristallini sta già lavorando come se nulla dovesse succedere. Lui sa cosa fare e l'allenatore lo sceglieremo in base ai giocatori che avremo a disposizione". Apriti cielo. L'allenatore che viene scelto a squadra fatta, senza poter avere voce in capitolo sul mercato e con una proprietà che potrebbe cambiare da un giorno all'altro? Lo smarrimento è forte, così come il brusio dei giornalisti che vogliono vederci chiaro. Si tenta di risolvere l'arcano. "Avete capito male" dice Cassingena, che nel saluto iniziale aveva ufficializzato che sarebbe rimasto "presidente solo per le incombenze e per le scadenze di bilancio, ma per null'altro", salvo poi, da buon ‘presidente' rispondere anche su quanto di sportivo e tecnico avrebbe demandato all'Ad. "Al momento il Vicenza ha un suo allenatore". Sì, ma chi Sonetti? "Calma - dice sempre il presidente - una cosa è avere un contratto con un allenatore e altra è aver scelto l'allenatore ...". La confusione è forte e le domande vengono spontanee. Una trattativa è già avviata, l'allenatore c'è, delle certezze allora ci sono! Niente da fare, di serio non c'è assolutamente niente è la risposta ancora della società . Allora non ci resta che aspettare che i nuvoloni neri che offuscano una visione limpida sul futuro del Vicenza Calcio si dissolvano e passino via veloci come un temporale estivo, lasciando, poi, nel cielo un arcobaleno. Un arcobaleno di speranza per tutti i tifosi che sognano di vedere presto la propria squadra lottare fino all'ultima giornata per la promozione in serie A. Lottare, sudare e correre su ogni pallone. Una squadra che onori la gloriosa maglia biancorossa e che possibilmente faccia anche divertire con il proprio gioco ... Allora sotto a chi tocca. Vicenza ha un amore infinito per la propria squadra, soffre e gioisce per lei ed insieme a lei. Vicenza ha voglia di innamorarsi ancora dei propri giocatori e della società , di sostituire i nostalgici cori "Pieraldo unico presidente" in ricordo di Dalle Carbonare con cui si passò dalla serie C alla serie A. "Il passato è passato, ora bisogna guardare al futuro" dice Cassingena, che continua: "La società è sana e salva anche quest'anno. Era questa la mia sfida quando ho preso il Vicenza e l'ho vinta. Mauro Anni mi ha dato il massimo voto per la gestione aziendale e un voto basso per quella sportiva, in media la sufficienza ampia, mi sta bene così! E va dato merito a chi l'ha gestita in questi ultimi anni se non si è fatta la fine dei vari Treviso, Venezia, Pisa, Messina tanto per citarne alcune. Si può vincere e fallire, questo non è avvenuto per il Vicenza!" Ma Vicenza ora vuole di più: il pubblico c'è, la passione anche. Manca solo la disponibilità di un qualcuno che possa sostenere economicamente altri palcoscenici. Perché, è la speranza di tutti, un campionato da sbadigli come quello appena finito non si debba mai più vedere. E ci possiamo consolare: non è credibile l'annuncio di sgancio (sia pure formale) di oggi senza già avere in casa (anzi nel cassetto) le soluzioni e quei famosi impegni scritti ... E allora, tranquilli, il Vicenza un futuro ce l'ha, grazie a Cassingena, Preto e a chi arriverà (ad ufficializzare) quel che non può non esistere, anche perché Cassingena, l'ha detto lui, ha gestito il Vicenza Calcio col cuore sì, ma soprattutto da azienda.
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